CONTINUA LA VERGOGNA DEI LAVORATORI VENDUTI
Le lavoratrici e i lavoratori di Banca Intesa hanno ben presente lo stress che è dilagato fra di loro, quel mercoledì di qualche settimana fa, quando il fax ha sputato improvvisamente l'elenco di 193 filiali cedute al Crédit Agricole.
E l'unica notizia certa (!?!?!) che -nei giorni seguenti- è stata fornita dal management è stata quella di precisare che "l'elenco avrebbe potuto subire modifiche, con rientri e/o nuove aggiunte".
Tutti i colleghi (quelli già presenti nell'elenco dei "venduti" e tutti gli altri che avrebbero potuto esservi inseriti successivamente) hanno avuto la netta sensazione di essere trattati come gli extracomunitari sequestrati nei Centri di Permanenza Temporanea.
E' tempo di reagire di fronte a questa situazione.
La Cub-Sallca pone all'attenzione dei colleghi e delle colleghe delle filiali cedute, le sue proposte per la tutela dei lavoratori.
Il punto di partenza deve essere la possibilità per i dipendenti coinvolti di scegliere se accettare il passaggio alla nuova banca o rimanere nella vecchia. Si tratta del principio del diritto d'opzione.
In ogni caso, ai colleghi che passano in una nuova realtà, vanno garantiti il mantenimento di tutte le condizioni normative e salariali pregresse, se più favorevoli, e la facoltà, per un congruo numero di anni, di tornare all'azienda di partenza al verificarsi di eventi negativi (quali trasferimenti, cessioni, dichiarazioni di esuberi, ecc.).
Queste per noi sono le condizioni irrinunciabili per un accordo sindacale che regoli la cessione.
Se ciò non accadesse, la Cub-Sallca si metterà a disposizione dei lavoratori che vorranno intraprendere la strada della tutela dei diritti, di cui sopra, utilizzando la via giudiziaria.
Esistono, infatti, precedenti favorevoli che riconoscono che la cessione di sportelli bancari non rientra nella fattispecie della cessione di ramo d'azienda. Questo significa che la cessione non è valida senza il consenso del lavoratore.
Chi non ritenesse di adire subito alle vie legali, può comunque cautelarsi inviando, al momento della cessione, una lettera di contestazione del provvedimento, conservando così per 5 anni il diritto a procedere a una causa per il reintegro. Al momento opportuno faremo avere a tutti i colleghi interessati un fac-simile di lettera per l'impugnativa.
Invitiamo tutti i lavoratori a organizzarsi e a mettersi in contatto con noi per discutere le nostre proposte. Lavorando uniti è possibile opporsi alle manovre del management di Intesa e garantire i diritti e la dignità dei colleghi
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
INTESA-SANPAOLOIMI
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