Volantino Sallca
Volantino CUB 

1.      Aumento consistente delle retribuzioni con i rinnovi contrattuali e rivalutazione automatica di stipendi e pensioni agli aumenti dei prezzi.

2.      Abolizione del pacchetto Treu e della legge 30 per un lavoro stabile e tutelato per tutti/e. Garanzie di reddito e servizi a precari, disoccupati, cassaintegrati e pensionati al minimo.

3.      Rilanciare la previdenza pubblica, agganciare le pensioni alla dinamica dei salari ponendo fine alla perdita del 25% del potere di acquisto delle pensioni ogni 10 anni.

4.      Abolire il silenzio assenso per il trasferimento del tfr ai fondi pensione e nessun trasferimento forzoso all'Inps.

5.      Tagliare drasticamente le spese militari (80.000 m.di di lire, pari a 40 m.di di euro), utilizzare le ingenti riserve della Banca d'Italia, che ammontano a 60 m.di di euro, per ridurre il debito pubblico.

6.      Basta con le discriminazioni nei confronti del sindacato di base e con la pretesa padronale e del governo di scegliersi chi rappresenta i lavoratori.

17 NOVEMBRE: SCIOPERO GENERALE

 CONTRO LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO

A SOSTEGNO DELLE RIVENDICAZIONI DEL SINDACALISMO DI BASE

La Legge Finanziaria del Governo Prodi necessita di un'attenta lettura dopo il balletto sul suo stesso ammontare (35 miliardi, scesi a 30 e risaliti a 34 circa) e le continue smentite/rettifiche rispetto a molte misure annunciate.

I commenti delle forze politiche hanno creato uno scenario paradossale, con il centro-destra che accusa il governo di avere fatto una manovra di estrema sinistra per compiacere i sindacati e l'ala più radicale dello schieramento, mentre la maggioranza di centrosinistra esulta e parla di una manovra economica equa, socialmente giusta e redistributrice di ricchezza. Cgil, Cisl e Uil, come le altre volte, sono allineate alle posizioni del "governo amico" e ne sostengono le politiche.

Ci sembra utile ed urgente sostenere una posizione diversa, partendo dal punto di vista del lavoro subordinato e dipendente e sapendo che eventuali cambiamenti della Finanziaria non potranno che essere ulteriormente peggiorativi. Vista l'impossibilità di esaminarne tutti i dettagli, ci concentreremo su pochi punti essenziali.

La riduzione dei due punti del cuneo fiscale in favore del lavoratore dipendente è una vera presa per i fondelli in quanto il tutto avviene operando sulle detrazioni e sugli assegni familiari e, questo, non sortisce alcuna redistribuzione del reddito.

La reintroduzione di 5 aliquote fiscali e la revisione delle detrazioni è stata venduta come un vantaggio per tutti i redditi fino a 40.000 euro lordi ed una penalizzazione per quelli oltre i 75.000 euro. Una lettura più attenta della manovra permette di dire che sotto i 30.000 euro i vantaggi sono risibili (dell'ordine di 100-200 euro l'anno), mentre sopra i 100.000 euro resta tutto come prima. I tartassati sono quelli compresi tra 30.000 e 100.000 euro, cioè tutta la parte medio alta del lavoro dipendente.

Di fatto, i vantaggi sono concentrati solo sulle famiglie monoreddito e con figli. Vantaggi che potrebbero essere facilmente vanificati dal resto della manovra.

Si comincerà a "restituire" con l'aumento delle 0,3% dei contributi previdenziali per i lavoratori, con l'aumento del bollo auto e con tante altre piccole operazioni, che non elenchiamo anche per i continui cambiamenti in corso.

Quello che è certo è che viene colpita la sanità, con un taglio complessivo dell'1,4% e l'introduzione del ticket sulle prestazioni del pronto soccorso (23 euro per il codice bianco e 41 euro per il codice verde) e sulle ricette specialistiche (10 euro).  Non mancano le "sforbiciate" anche per la scuola pubblica (nonostante il tentativo di mascherarle e di sostenere il contrario), mentre aumentano i finanziamenti a quella privata.

Pesante è il taglio dei trasferimenti agli enti locali, che provocherà riduzione dei servizi sociali e aumenti delle imposte, a partire dalle  Irpef comunali  e regionali, oltre ad altre microtasse locali come non meglio precisate "tasse di scopo" per finanziare opere pubbliche.

In compenso,  tra gli incrementi di spesa, spicca quello destinato agli armamenti. Al ministero della difesa vengono concessi in tutto 2,1 miliardi di euro: 1,7 miliardi per nuovi armamenti e 400 milioni per le Forze Armate, cui non si applica il blocco del 20% del turnover vigenti in altre amministrazioni statali. Oltre a questo occorre considerare 1 miliardo di euro che si vuole istituire come finanziamento automatico delle missioni militari italiane all'estero. Un bel regalo per le forze armate e per Finmeccanica, che non erano riuscite ad ottenere nulla di simile neanche da Tremonti e Berlusconi.

Ma uno dei "pezzi forti" della politica di questo governo, che resta fuori dalla manovra, ed è solo rinviato a una prossima scadenza, è il progetto di (ennesima) riforma delle pensioni, che prevede tempi più lunghi per ritirarsi dal lavoro e prestazioni più basse. Soprattutto  si rilancia lo scippo del TFR, prevedendo, nelle aziende con più di 50 dipendenti, che chi sceglierà di non destinarlo ai fondi pensione se lo vedrà dirottare (ripetiamo che si parla sempre di TFR in maturazione) all'INPS. Tutto questo con la piena complicità di Cgil-Cisl-Uil.

Un modo furbesco per creare timori e indurre i lavoratori a mettere "spontaneamente" il TFR nei fondi. A rendere ancora più odiosa l'operazione, vi è il progetto di usare i soldi parcheggiati all'INPS per finanziare le grandi opere, tra cui la TAV.

Nel complesso, ci sembra di poter dire che non di una inversione di tendenza si tratta, ma della conferma di una struttura iniqua e distorta della distribuzione dei redditi e del carico fiscale.

Qualcuno si è dimenticato che i salari e gli stipendi, negli anni ‘80, costituivano il 60% della ricchezza, mentre oggi sono poco più del 40%. E che, al contrario, i profitti e le rendite erano il 40%, mentre, oggi, sono circa il 60%.

Per questo motivo la Cub chiama i lavoratori alla mobilitazione per un radicale mutamento della politica economica e a sostegno della propria piattaforma.

 

17 novembre sciopero generale per l'intera giornata

con manifestazioni regionali

  

Come sempre, lo sciopero è stato indetto nel rispetto delle normative vigenti ed è pienamente regolare.

  

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni

www.sallcacub.org

 

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