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Mercoledì 8 novembre 2006, all'agenzia 54 di Torino, si e' verificata l'ennesima rapina: la terza nel giro di 18 mesi. Ormai la cosa non fa nemmeno piu' notizia dal momento che si e' perso il conto di tutte quelle che sono state fatte nel corso degli anni.

Ancora una volta c'è stata molta tensione e pericolo, perche' con un rapinatore gia' entrato in filiale i colleghi colti da comprensibile panico, non sono piu' riusciti a sbloccare la bussola per fare entrare un secondo bandito che nel frattempo colpiva con pugni e calci la porta. Naturalmente anche il rapinatore in filiale era piuttosto nervoso e questo ha senza dubbio aumentato il rischio fisico per tutti.

Questi i fatti che, aggiunti a quello che era successo nelle rapine precedenti, con colleghe minacciate ed una addirittura sequestrata per alcuni minuti dal rapinatore per proteggersi la fuga, danno il segnale preciso dei rischi che si corrono quando si verifica una rapina.

A questi drammatici eventi deve essere aggiunto il grave comportamento dell'Azienda. Sì perche' a dei colleghi "provati" dall'ennesima rapina e' stato comunque rilevato che la giacenza nel cassetto (pur nei limiti consentiti) era comunque troppo alta !!! mentre la guardia fissa, dopo essere stata promessa per almeno una settimana, e' stata tenuta per soli due giorni.

Questa banca, che per ragioni di bilancio non esita a mettere a rischio la sicurezza di colleghi e clienti, non ha piu' nemmeno un attimo di riguardo per quei colleghi che subiscono rapine. 

Noi crediamo che nelle filiali minimali gli unici deterrenti efficaci siano o la guardia fissa o la blindatura, che naturalmente costano di più, ma è chiaro che la sicurezza deve essere garantita ad ogni costo.

Mentre chiediamo a questa Azienda l'apertura di un tavolo negoziale per discutere di sicurezza il nostro esposto alla magistratura sta' facendo il suo corso. 

Ricordiamo naturalmente a tutti i colleghi vittime di rapine che e' loro diritto assentarsi il giorno successivo all'atto criminoso e li invitiamo a farlo in modo da tenere chiuse le filiali.

Se il Sanpaolo si comporta male, Banca Intesa si comporta anche peggio: diventa quindi prioritario impedire che la fusione si trasformi in un ennesimo peggioramento anche su questo piano. 

Torino, 27/11/2006

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.    SanpaoloIMI – Rsa Torino

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