Assunzioni dinastiche
SINDACATI MODERNI E RETAGGI MEDIEVALI.
Ha fatto un certo scalpore la notizia, apparsa su diversi mezzi d'informazione, della "corsia preferenziale" per le assunzioni dei figli dei dipendenti di Intesa e Sanpaolo che accettano di andare in pensione o nel Fondo esuberi.
Abbiamo letto con notevole stupore il comunicato della Fisac-Cgil, che intendeva precisare e smentire la notizia, ma ha finito per essere un imbarazzato tentativo di giustificarsi dopo essere stati colti sul fatto.
Secondo il comunicato, grazie allo scambio di lettere contestuale all'accordo sul Fondo, si sarebbe superata la norma, che, finora, impediva, in Banca Intesa, la possibilità ai figli dei dipendenti di accedere ad una selezione di personale.
Fin qua tutto bene: saremmo i primi a chiedere il superamento di un divieto del tutto immotivato, anche se qualche dubbio su questo successo ci viene, poichè l'accordo consente la partecipazione dei figli alla selezione "in via del tutto eccezionale". Quindi la vecchia regola è stata solo derogata, ma rimane per il futuro?
Il comunicato prosegue sostenendo che così i figli dei dipendenti, se in possesso dei requisiti necessari, potranno anche loro accedere alla selezione "senza discriminazioni e senza privilegi".
Il comunicato della Fisac conclude come, alla luce di quanto sopra, sia evidente la "natura sensazionalista dei titoli di vari giornali".
Tutto bene, dunque?
Mica tanto! Il comunicato ha omesso un piccolo, ma significativo, dettaglio: "in caso di accertata idoneità da parte dell'Azienda di dette candidature (dei figli degli esodati/pensionati, NdR), l'Azienda comunicherà al dipendente la data di cessazione del rapporto di lavoro, previa espressa rinuncia da parte del medesimo dei benefici stabiliti dagli articoli"….che sono quelli riferiti agli incentivi!
Adesso è più chiaro? L'operazione è semplice: Intesa e Sanpaolo vogliono buttare fuori (con la volontarietà, per carità) più lavoratori possibile e non esitano ad usare come merce di scambio l'assunzione dei figli, barattata con la rinuncia all'incentivo monetario.
Non finiremo mai di stupirci per come il moderno capitalismo di casa nostra non esiti a riscoprire sistemi da corporazioni medievali pur di raggiungere i propri scopi. Non ci stupisce invece che la pletora di sindacati firmatari (non ce la facciamo più ad elencarli: sono nove!) non esiti a praticare forme estreme di consociativismo, esponendo la categoria all'ilarità e all'indignazione generali.
Noi continueremo a praticare e a suggerire ai colleghi un'altra strada: quella della lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori. Con dignità.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
INTESA SANPAOLO
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