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E GRAZIE ANCHE AI SEGRETARI DEI SINDACATI TRATTANTI

I lavoratori di Intesa Sanpaolo, "scaricati" con le filiali cedute a Cariparma, si sono visti recapitare una lettera, firmata dal dottor Passera, il quale, pochi giorni prima di pontificare di etica al meeting di Comunione e Liberazione, ha pensato bene di cimentarsi in questo capolavoro di ipocrisia e falsità.
Ipocrisia, perché i lavoratori sono stati ceduti senza significative garanzie occupazionali ed i suoi ringraziamenti giungono tardivi e beffardi. Falsità, perché la cessione non deriva da "obbligazioni contrattuali e da disposizioni normative". Sarebbe falso persino nel caso delle cessioni determinate dall'Antitrust (che ha sempre disposto la vendita delle attività, non dei lavoratori) ma ancor più per quelle di Cariparma, oggetto di mercanteggiamento con Credit Agricole, principale azionista di Intesa.
I lavoratori sono stati trattati come oggetti, con buona pace delle lezioni etiche.
Vogliamo riprodurre la lettera soprattutto per i colleghi che non sono stati ceduti e non lo saranno entro la fine dell'anno. Perché tutti ricordino che quello che è successo o succederà a loro potrà accadere a qualsiasi altro attuale lavoratore di Intesa Sanpaolo. Perché tutti ricordino che quando ci dicono che "bisogna fare squadra" e che dobbiamo correre per obiettivi "sfidanti", per i nostri top manager siamo solo pedine, che possono essere scaricate in ogni momento. Verrebbe da dire; non lettere, ma opere di bene, dottor Passera.

Per i lavoratori ceduti, alla beffa della lettera si aggiunge quella dell'accordo sindacale con l'Abi, che tutela i segretari di coordinamento delle sigle trattanti. Costoro, infatti, in caso di cessione, "possono chiedere di essere assegnati ad una diversa unità operativa/produttiva della società cedente".

Non vogliamo certo fare demagogia su un principio logico; è normale che chi tratta debba essere tutelato dall'eventuale ritorsione della cessione (anche se chi firma sempre tutto non dovrebbe correre rischi….), ma il punto è che questa possibilità assomiglia molto a quel diritto d'opzione (la possibilità di scegliere se andare nella nuova società o rimanere in quella vecchia) che noi abbiamo sempre rivendicato per i lavoratori ceduti.

Lor signori (i vertici delle sigle trattanti) ci hanno sempre detto che chiedevamo una cosa impossibile: evidentemente impossibile per tutti meno che per loro !!

Questi due episodi dimostrano, per l'ennesima volta, l'esistenza di un patto non scritto tra la dirigenza della banca e i vertici asserviti dei sindacati firmatari. Da costoro non c'è più da aspettarsi nulla di buono.

E' ora di dare ancor più forza alle nostre battaglie, insieme a tutti i lavoratori ed anche ai delegati di base dei sindacati firmatari che non ci stanno ad accettare la palude concertativa cui vogliono condannarci.

 

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Il Consigliere Delegato e Chief Executive Officer

                                                                                              Milano, 1 agosto 2007

Caro collega,

nel momento in cui è iniziata per lei una nuova stagione desideriamo esprimerLe il più caloroso ringraziamento e il più sincero augurio nostro e di tutta Intesa Sanpaolo.

Siamo consapevoli che il cambiamento che sta vivendo può suscitare in lei anche apprensione: non esitiamo però a dirLe che questo cambiamento merita di essere vissuto come un evento ricco di nuove opportunità e tutte di segno positivo. Perché è stato voluto e gestito per esserlo, pur derivando da obbligazioni contrattuali e da disposizioni normative, alle quali tra l'altro, si devono i vincoli di assoluta riservatezza che l'azienda ha dovuto osservare sino alla completa definizione delle modalità di attuazione.

Tutte le soluzioni sono state ideate con il preciso obiettivo di offrire ai Colleghi concrete prospettive di valorizzazione professionale. In questo spirito si è fatto ogni sforzo per trasferire più sportelli ad un unico operatore evitando in tal modo i frazionamenti. E le Banche che hanno acquisito le attività sono tutte realtà solide e protese alla crescita. Realtà, quindi, per le quali il patrimonio di esperienza e di professionalità delle persone come Lei rappresenta una risorsa di grande rilevanza.

Confidiamo che troverà pieno riscontro a quanto scriviamo e, rinnovandoLe il ringraziamento per l'impegno e la dedizione che Lei ha garantito nel tempo, Le inviamo il nostro più cordiale saluto.

Con i nostri più sinceri auguri.

                                                                                              Corrado Passera

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