Al giorno d'oggi entrare in banca è diventato sempre più rischioso: non è più come una volta! Adesso se anche si è disposti a lasciare la borsa, non è detto che si riesca a riportare a casa la pellaccia!!!

Già, perché ormai gli sportelli bancari non sono più come un tempo (o come li vediamo ancora in molti telefilm americani): con la loro brava guardia chiusa nella bussola a controllare "chi viene e chi va". No! Ora troppi istituti di credito appaiono semmai come veri e propri supermercati (non ci saranno le porte scorrevoli ma poco ci manca…).

E tutto ciò avviene nonostante il numero complessivo delle rapine in Italia sia costantemente in ascesa negli ultimi anni (pare che in questa, seppur  poco invidiabile, specialità siamo riusciti ad essere in vetta alle classifiche europee!) al punto che spesso i giornali non riportano nemmeno più  la notizia del loro verificarsi.

Che le banche non siano più un luogo sicuro bene lo sanno, infatti, quelli tra Voi che si trovavano in questa agenzia il pomeriggio del 25 maggio scorso, quando si è verificata l'ultima rapina della serie (la settima per la precisione, ma c'è chi sta molto peggio…) e che hanno provato di persona che cosa significhi trovarsi in balia di malviventi armati dei quali non si possono minimamente prevedere le reazioni.

Eppure, di fronte a questo stato di cose che fanno le Banche? Nulla! Nemmeno una guardia in più! E perché mai vi chiederete?

Le aziende di credito rispondono: perché non servono! E' sufficiente tenere poco denaro nelle casse (eh si, logico! Cosa dovremmo farci con i soldi?…in una banca poi!!!) e i rapinatori non vengono più! (Si, insomma: non gli conviene più, non ci stanno con le spese! Sapete quanto costa pagare un complice al giorno d'oggi?)

E invece no! I rapinatori vengono, eccome! E non solo i "professionisti" (quelli che conoscono il "mestiere" e che sanno il fatto loro, prova che probabilmente svaligiare banche continua ad essere un "lavoro che rende"), ma anche e soprattutto i disperati (spesso tossicodipendenti) che proprio per quei pochi spiccioli sono pronti a qualunque cosa, spesso agiscono in preda all'agitazione o sotto l'effetto di stupefacenti ma che però non se la sentirebbero di affrontare un sorvegliante armato!

E' necessario allora trovare un altro motivo a questo rifiuto di ricorrere a nuove guardie: il motivo è che bisogna pagarle!!!

Eh si, pagarle, come tutti i lavoratori. Al giorno d'oggi però i lavoratori sono sempre i primi "costi" ad essere tagliati da un'azienda, soprattutto se promette ai suoi azionisti utili stratosferici entro 2 anni!!!

Ecco allora perché le banche hanno invece deciso di fare tutt'altro: corsi di formazione per i dipendenti con lo scopo di "addestrarli" a fronteggiare le situazioni che si vengono a determinare nel corso di una rapina. Si, avete capito bene! Non misure per evitare tali delitti, ma soldi spesi per addestrare gli impiegati su che cosa fare (stare fermi forse? Cercare di non tremare?) e che cosa non fare (tipo: mettersi ad urlare: "poliziaaaa, c'è una rapinaaaa!") durante un episodio criminoso.

E non basta! Dopo un 2006 disastroso (circa 320 rapine subite dalla sola Banca Intesa!) la nostra Azienda ha partorito un'altra eccellente misura: sottoporre al personale vittima di tali episodi uno splendido questionario con lo scopo dichiarato  di valutare le ricadute psicologiche dello shock subito. Come dire: non c'interessa evitarvi altri "coccoloni" ma semmai sapere quanto siate stati "traumatizzati", in modo da capire se per caso la vostra capacità lavorativa sia diminuita e in quale misura.

E così anche se gli utili delle banche crescono a dismisura di anno in anno e gli stipendi dei "top manager" raggiungono cifre iperboliche (le chiamano "stock option" e ad esempio il nostro Amministratore Delegato, Corrado Passera,  ne matura per decine di milioni di euro!), si pensa di tagliare le spese "non indispensabili": eh già! Tanto la pelle è nostra e anche Vostra, non certo loro!!!

Ma noi non vogliamo rassegnarci a questo gioco!

Così dopo l'ultimo episodio criminoso del mese di maggio, su invito dei lavoratori della Vostra Filiale, abbiamo preso carta e penna e abbiamo scritto ad Intesa Sanpaolo S.p.a. chiedendo la reintroduzione di una guardia fissa, già presente peraltro per anni in questo sportello e soppressa con il solo scopo di ridurre "costi inutili". La risposta è stata: un silenzio assordante!!!

E così eccoci qui a chiedervi aiuto nel portare avanti questa battaglia per un diritto sacrosanto: la tutela della nostra ma anche della Vostra incolumità fisica!!!

Dateci anche Voi una mano!

Fate sentire anche la Vostra voce! Fate sapere che avete paura quando entrate in una Agenzia come questa che non è più protetta di un banco del mercato. Fatevi sentire da questa Azienda ricca  di utili (per i propri azionisti e dirigenti) ma povera di principi, nonostante che della parola "etica" tutti i suoi manager si riempiano sempre più spesso la bocca.

Scrivete o telefonate anche Voi all'Ufficio Reclami  di Intesa Sanpaolo S.p.a. Via Lugaro n. 15 10126 TORINO – Centralino 011/555-1 per riaffermare una volta di più che la vita e l'incolumità fisica delle PERSONE  hanno ancora un prezzo così alto che nemmeno una banca può permettersi il lusso di pagare!


C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Intesa Sanpaolo – RSA Torino

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