Siamo sempre più allibiti per i comportamenti tenuti dalla dirigenza di Cariparma.

Avevamo appena finito di distribuire il volantino "comportamenti poco etici in Cariparma", nel quale segnalavamo alcuni episodi di pressioni commerciali. Volantino uscito dopo che l'azienda aveva ritenuto di non rispondere ai nostri rilievi.

Adesso siamo qui a citare altri due episodi inqualificabili.

Il primo lascia senza parole. Ecco la mail inviata dal recidivo signor Baffi, autorevole Responsabile Mercato Privati Area Nord Ovest:

"Il militare ucciso in Afghanistan è nostro cliente presso la filiale di Novi Ligure. Cointestatario con la moglie di cc e Mutuo. Su quest'ultimo NON era stata stipulata la Polizza a protezione del debito. Il prodotto era stato proposto (bisogna valutare con quale enfasi…) ma i clienti non avevano accettato. Questo caso ci deve servire come esempio e come monito per le future proposte verso la clientela".

Questo caso, in effetti, ci serve a valutare il cinismo spietato del sig. Baffi, cui tenta di fare una maldestra correzione il sig. Prato:

"Non voglio assolutamente speculare sul dolore che ha colpito una famiglia, …….ma è giusto fare una riflessione con tutti i nostri gestori, prendendo anche spunto da questo triste evento. L'assicurazione vita su un mutuo è forse uno dei pochi esempi dove la banca opera per il "sociale"…. intendiamoci non siamo un ente di beneficienza e quindi non regaliamo nulla, ma con un "modesto" contributo possiamo coprire fatti ed eventi oggi impensabili. Dobbiamo far capire ad ognigestore che la copertura è indispensabile non tanto per la banca, non tanto per chi contrae il debito, ma per la serenita' della famiglia".

Cinici e pure incompetenti, visto che questo tipo di polizza non copre i casi di morte per missione in luoghi di guerra o ad alto rischio. O forse solo ipocriti, volti a strumentalizzare l'episodio per "motivare" chi deve vendere i prodotti.

Il secondo episodio indecente, che vogliamo denunciare, riguarda lo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base il 9 novembre.

Dopo che si erano diffuse voci sull'irregolarità del nostro sciopero, abbiamo interpellato le Relazioni Sindacali. Vi risparmiamo il contenuto delle due telefonate che ci riporterebbero al detto "ci sono o ci fanno?". La sostanza è che appariva assodato che i colleghi che volevano scioperare potevano farlo. Ed infatti l'hanno fatto, al punto che a Torino, in un paio di filiali che sarebbero rimaste chiuse, hanno pensato bene di trasferire lavoratori da altre filiali per consentirne l'apertura.

Abbiamo così assistito ad una disinvolta sostituzione di personale in sciopero, una pratica che ci riporta indietro di decenni nel comportamento delle banche. Per completare l'opera, tra le poche filiali, che, correttamente, hanno esposto il cartello di avviso dello sciopero alla clientela, qualcuna è anche stata ripresa per averlo fatto. Complimenti!!!!

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.

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