Le trattative di cessione non sono partite nel modo migliore.

Possiamo già dire, allo stato attuale delle cose, che non sono mai state prese in considerazione nè la richiesta della volontarietà del singolo alla cessione (il punto certamente più difficile) ma neppure quella sulle garanzie occupazionali in capo al cedente.

La parola, infatti, è già alle banche acquirenti, che hanno fatto capire che una ripetizione dell'accordo concluso per Cariparma (che già non aveva entusiasmato) sarebbe troppo onerosa.

Le aziende acquirenti  hanno presentato bozze di accordo, tutte abbastanza simili (chi le volesse visionare può richiedercele senza problemi).

Sostanzialmente la loro posizione è: i lavoratori ceduti vengano da noi e applicheremo le nostre condizioni.

I punti più critici sono: previdenza integrativa, cassa assistenza, percorsi di carriera ed automatismi.

Ricordiamo, almeno per i colleghi provenienti dal Sanpaolo, che una recente modifica allo Statuto del Fondo Pensioni consente il mantenimento dell'iscrizione anche ai lavoratori ceduti. Un elemento utile ed importante, a condizione di ottenere dalle aziende acquirenti il mantenimento della contribuzione in essere.

In questi giorni si svolgeranno, almeno a Torino, assemblee per il CCNL, dedicate alle filiali cedute.

Per quel che riguarda il CCNL, ribadiamo la nostra contrarietà (potete vedere i volantini prodotti nel nostro sito), ma riteniamo che i lavoratori delle filiali cedute abbiano un motivo in più per dire NO: nell'accordo nulla è stato fatto per prevedere maggiori garanzie in caso di cessioni di sportelli.

In più, sarebbe utile chiedere, alle sigle trattanti, cosa intendono fare se le aziende acquirenti non si mostreranno disponibili a migliorare gli accordi di cessione.

Di fronte all'eventuale intransigenza delle aziende, potrebbe essere necessario valutare la possibilità di mobilitare i lavoratori. Come sempre, la Cub-Sallca è a disposizione.

La  Segreteria Nazionale Cub-Sallca

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.

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