LETTERA APERTA ALLA DIREZIONE ED AI LAVORATORI DI CARIPARMA
La recente migrazione delle filiali cedute da Intesa Sanpaolo a Cariparma ha determinato ulteriori criticità per la situazione lavorativa dei punti operativi in oggetto.
Le nuove procedure hanno rappresentato, in realtà, un netto arretramento dal punto di vista tecnologico ed operativo: allungamento dei tempi di quadratura, lungaggini burocratiche, macchinosità varie.
Ne hanno fatto le spese i colleghi, ma anche i clienti, che si ritrovano di fronte a disservizi quotidiani, accompagnati da aumenti di costi per molte operazioni (dalle carte alle cassette di sicurezza).
Incomprensibile è il ricorso all'uso dell'assegno bancario o circolare (emesso per se stessi e poi cambiato) per prelievi sopra 1.550 Euro. L'apertura di una nuova cassetta di sicurezza rappresenta un'autentica sciagura visti i tempi e le operazioni necessarie per farlo. Il sistema delle domiciliazioni ed autorizzazioni continuative è andato in crisi. Sono solo alcuni esempi (fare l'elenco sarebbe davvero troppo lungo) di un'operatività che risulta molto allungata nei tempi, a causa di una tecnologia che, rispetto ad Intesa Sanpaolo, riporta indietro di venti anni.
A fronte delle difficoltà operative derivanti dalle nuove procedure, l'help desk che dovrebbe supportare i lavoratori risulta sottodimensionato e le risposte arrivano spesso dopo parecchi giorni.
Come noto, le pressioni della concorrenza, cui fanno da contraltare le disfunzioni della banca, stanno portando ad una continua emorragia di conti. Appare infantile sottoporre la chiusura dei conti all'autorizzazione dell'Area di competenza. Vi sono pratiche giacenti da mesi!!!
Ciò non evita la conclusione del rapporto col cliente, irrita ulteriormente il cliente stesso e costringe il collega di turno a subire le giustificate lamentele (e qualche insulto) dell'utenza. Soprattutto, questa prassi dimostra la mancanza di volontà della banca d'intervenire alla radice dei problemi che generano i fenomeni d'abbandono da parte dei clienti.
Inaccettabili sempre, le reiterate pressioni commerciali appaiono ancor più fuori luogo in presenza di lavoratori impegnati a far fronte alle mille difficoltà quotidiane. I lavoratori si aspettano risposte serie dalla direzione aziendale e non continue reprimende per le difficoltà a fare risultati in queste condizioni!
In particolare si richiede:
- L'allineamento dell'orario di chiusura pomeridiana per gli sportelli acquisiti a quello delle filiali "storiche" di Cariparma. Infatti, non è accettabile che, a fronte di procedure arretrate, l'orario di sportello resti prolungato di mezz'ora, creando difficoltà per il completamento delle operazioni di quadratura in orario.
- L'incremento degli organici con nuove assunzioni.
- La fine delle pressioni commerciali, la cui pesantezza è stata denunciata anche sui mezzi d'informazione.
- Il rafforzamento dell'help desk procedurale con un significativo aumento degli addetti.
L'attuale situazione lavorativa è intollerabile. Le altre sigle sindacali hanno avviato una procedura di sciopero in Campania. A nostra volta riteniamo necessario aprire una vertenza sulla provincia di Torino, dove i problemi denunciati sono particolarmente gravi.
Invitiamo i lavoratori di tutta Italia a contattarci per discutere della loro condizione lavorativa.
Chiediamo a tutti i lavoratori di Cariparma, già presenti nella vecchia banca o di nuova acquisizione con le cessioni, di essere uniti e solidali per conquistare migliori condizioni di lavoro.
Agli altri sindacati chiediamo di unire la loro voce alla nostra per rivendicare più diritti per i colleghi.
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