Dobbiamo commentare l'ennesima situazione di disagio per la clientela della filiale di P. Massaua.

Rispetto all'anno passato siamo costretti a lavorare, in pratica, con tre persone in meno.

A questo taglio del personale si aggiunge la "politica" della banca, che privilegia l'operatività che può portare maggiori guadagni, mentre tutto il resto, come, ad esempio, ritirare una carta, fare una domiciliazione, per non parlare delle operazioni di cassa, viene considerato poco più che una perdita di tempo.

La riduzione di personale però sta creando un disservizio generalizzato, che investe ormai tutte le attività, comprese quelle considerate più "interessanti" dalla banca. Fare alcune operazioni nei giorni di maggior afflusso sta diventando proibitivo, mentre negli altri è sufficiente qualche assenza non preventivata per creare una situazione di difficoltà.

La verifica dei tempi di attesa è più  agevole per i servizi di cassa, dove i biglietti riportano l'orario d'ingresso: in alcune giornate ci si può considerare fortunati quando si attende meno di mezz'ora, ma il record dell'ora è già stato battuto in più di una circostanza. E non è che per gli altri servizi vada tanto meglio.

Contro questa situazione i lavoratori possono fare poco, se non denunciare che le responsabilità stanno molto in alto, nelle stanze dove i manager si regalano ricchi premi tagliando sulle spese del personale.

Ma la clientela qualcosa può fare, evitando di prendersela con i lavoratori, non sottostando ad un atteggiamento rassegnato, ma, soprattutto, facendo sentire la propria voce.

Scrivete all'Ufficio Reclami, o con raccomandata R/R (Via Lugaro 15 10126 Torino) o via mail (reclami@intesasanpaolo.com).

Solo se clienti e lavoratori staranno dalla stessa parte sarà possibile indurre a più miti consigli coloro (che stanno molto in alto) che guadagnano cifre smisurate mettendoci gli uni contro gli altri e creando comuni disagi.
 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
A.C.U.

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