Dopo la vertenza sull'area Torino, costruita da otto sigle sindacali trattanti e culminata nello sciopero del 5 ottobre dell'anno scorso, era uscito un loro comunicato che rivendicava la promessa aziendale di 56 assunzioni di apprendisti e 55 assunzioni a tempo determinato e l'avvio di una commissione  sulla sicurezza.

Basandoci su quei dati, avevamo provato a fare un po' di conti per capire se veramente si trattava del successo ventilato. Oggi questi conti ve li riproponiamo, con in più la possibilità di verificare se e come l'azienda abbia mantenuto le sue promesse.

Nel primo semestre 2007 erano usciti dall'Area 142 colleghi: 94 per adesione all'esodo (di cui 26 con mansioni commerciali), 8 per pensionamento, 40 per motivi vari (trasferimenti, dimissioni volontarie, ecc.). Le entrate previste erano 50, di cui 20 assunzioni di apprendisti e 30 colleghi con contratto di inserimento, trasferiti dalla sede all'Area. Nell'ultimo trimestre del 2007 erano previste 162 uscite per esodo (di cui 40 colleghi con funzioni commerciali).

Come detto le assunzioni previste dovevano essere 56, con l'aggiunta di 55 inserimenti a tempo determinato per sostituire maternità e personale in migrazione.
Un successo? Se stiamo ai numeri dell'accordo sull'attivazione del fondo esuberi sì, ma noi contestiamo proprio la base di partenza.
Stando all'accordo, a fronte di 256 uscite per esodo, di cui 66 con ruolo commerciale, le assunzioni avrebbero dovuto essere 33. La cifra si commenta da sola.
Anche aggiungendo i trenta colleghi "recuperati" dalla sede, ma sottraendo le 40 uscite per motivi vari, resta un bel buco.
La questione è che non si capisce la ragione per cui si debba accettare che vengano sostituiti solo metà degli addetti con funzioni commerciali: i portafogli di gestori e consulenti sono già molto pieni (e le incombenze aumentano, vedi Mifid), gli addetti small business sono sommersi dal lavoro, l'accentramento dei poli ha creato un gran marasma, mentre i cassieri non verranno certo sostituiti dai famigerati bancomat evoluti, che, spesso, danno più lavoro di quello che tolgono (malfunzionamenti, rotture, assegni non firmati, lunghezza delle quadrature: su questo abbiamo già scritto).
Certo, siamo sempre in attesa della mitica riconversione professionale del personale di sede, ma questo fatto, per ora, determina solo uno stato di incertezza per i lavoratori coinvolti e per le filiali sotto organico, una situazione che graverebbe, invece, sull'azienda, senza l'accordo "preventivo" sul fondo esuberi che abbiamo, più volte, negativamente commentato.
In definitiva, i numeri previsti dall'accordo sul fondo esuberi erano insostenibili, l'assunzione di altro personale per sostituire le uscite non legate all'esodo non erano certo vietate, la situazione degli organici era talmente grave che la stessa azienda ha dovuto tenerne conto, come dimostra il fatto che anche in altre aree le assunzioni sono andate oltre i numeri previsti dall'accordo.

Sulla base di queste analisi avevamo tratto la conclusione che i risultati conseguenti allo sciopero del 5 ottobre erano insufficienti. Ma la realtà attuale è ancora peggiore delle previsioni. Veniamo a sapere da un nuovo volantino delle sigle trattanti (nel frattempo ritornate nove) che, con la migrazione alle porte, le assunzioni a tempo determinato certe sono….4 (quattro)!!!!

Forse qualche numero in più si aggiungerà, ma considerando il caos in cui si è svolta la migrazione (e che permane nelle filiali ex Intesa migrate), le ferie alle porte, le assenze per le migrazioni delle altre aree, non ci vuol molto a capire che il disastro proseguirà

Non parliamo poi del capitolo sicurezza.

La vertenza aveva prodotto l'impegno alla nascita dell'ennesima commissione.
Commissione che non è mai nata, in compenso vi è stata una recrudescenza gravissima di atti criminosi (su questo abbiamo scritto un volantino specifico, ma bisognerebbe aggiornarlo settimanalmente).
Tutte le filiali rapinate negli ultimi tempi erano prive di guardia. Per questo ribadiamo con forza che la reale soluzione del problema rapine risiede nella guardiania fissa o nella blindatura dei locali, dove tecnicamente possibile.
A questo punto vorremmo sapere cosa intendono dire gli altri sindacati  quando affermano che "chiederemo le guardie fisse in attesa di interventi sostitutivi ulteriori" (Breaking News della Fisac Cgil). Ma quali interventi sostitutivi ulteriori?????
Diteci, una volta per tutte, se volete le guardie o no, perché la guardia garantisce standard di sicurezza elevati nelle filiali medio/grandi ed il 100% di sicurezza in quelle piccole. Avete mai sentito di una filiale minimale con guardia rapinata?

Per concludere, la situazione dell'Area è disastrosa sia per gli organici, sia per la sicurezza. Gli accordi, di cui i sindacati firmatari si vantano, non vengono rispettati dall'azienda. Occorre dare risposte ai colleghi.
Vista la totale inaffidabilità della controparte, riteniamo necessario, anzichè rincorrere accordi scritti su carta straccia, alzare il livello di conflittualità e chiamare i lavoratori a reagire ai continui soprusi.

Intendiamo mettere in piedi una serie di microvertenze, a partire dalle realtà dove i problemi per organici e sicurezza sono più acuti.

Questo è il nostro impegno per l'estate alle porte.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Intesa Sanpaolo
RSA Torino

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