INTESA SANPAOLO – FONDO PENSIONI: UN BILANCIO DEFINITIVO
Si è tenuta, nei giorni 27 e 30 maggio, l'Assemblea dei Delegati per l'approvazione del Bilancio 2007 del Fondo Pensioni Gruppo Sanpaolo Imi. L'assemblea è stata più movimentata del previsto ed ha visto emergere novità significative, che ci sembra importante portare all'attenzione di tutti gli iscritti del Fondo. Il Bilancio è disponibile nell'Intranet aziendale e consigliamo ai colleghi di prendere visione perlomeno della relazione introduttiva del Presidente, che riassume le principali innovazioni che sono state apportate al funzionamento del Fondo nel corso dell'anno appena trascorso. Com'è noto, l'introduzione anticipata della Legge 252/2005 (legge Maroni) e le delibere autonome del Fondo hanno portato ad alcuni importanti passaggi:
- l'introduzione di un comparto Garantito, finalizzato a garantire una prestazione in linea con il TFR
- l'introduzione di un comparto Monetario, più adatto alle esigenze dei colleghi più avversi al rischio o vicini, temporalmente, al riscatto della posizione previdenziale;
- una modesta revisione del comparto Difensivo con maggior contenuto azionario;
- la possibilità di detenere quote di almeno due comparti e di alimentarli con flussi contributivi diversificati (già utilizzata da oltre 2000 colleghi);
- il varo di una newsletter trimestrale via e-mail per fornire informazioni più puntuali agli iscritti;
- la possibilità di ottenere un'anticipazione pari al 30% dello zainetto, senza motivazione specifica, ampiamente sfruttata da oltre 900 colleghi per un totale di circa 70 milioni di euro.
Consideriamo positive le innovazioni introdotte e lo abbiamo riconosciuto nel documento che abbiamo presentato in Assemblea e negli interventi che vi abbiamo svolto. Ci siamo però anche soffermati sugli aspetti critici che continuano a caratterizzare la vita del Fondo ed in particolare:
- la modestia dei rendimenti complessivamente ottenuti sui vari comparti del Fondo, che vanno dallo 0,45% del comparto Etico al 3,70% del Prudenziale;
- l'onerosità della prestazione fornita dalla società che si occupa della consulenza tattica, che pur fornendo un contributo modesto in termini di risultato (tre comparti su sei sono sotto il Benchmark), ha incassato nel 2007 circa 2.050.000 euro;
- le perplessità relative alla cessione del patrimonio immobiliare, avvenuto senza gara d'asta pubblica e scartando l'ipotesi di costituire una Sgr immobiliare, cessione che ha generato una plusvalenza non ripetibile e consentito al compratore di realizzare rapidi guadagni su una parte del patrimonio ceduto;
- la scandalosa situazione di conflitto di interessi del comparto Etico, che investe la parte azionaria sul fondo Sanpaolo Etico Internazionale, con prestazioni particolarmente scadenti;
- la penosa questione della gestione residuale, che ha avuto un rendimento pari allo 0,59%, anche per inspiegabili minusvalenze su differenze di cambio;
- il modesto rendimento della liquidità parcheggiata presso la Sicav Emera (dove è confluito il ricavo del patrimonio immobiliare dismesso), risultato inferiore al rendimento BOT su base annua.
Nelle repliche ai nostri interventi, il vertice del Fondo ha fornito prime indicazioni su come venire incontro alle nostre richieste ed assicurare un ulteriore miglioramento nei meccanismi di funzionamento del Fondo.
Sul piano dei risultati, è stato ribadito che il ruolo del Consiglio di Amministrazione si deve limitare alla definizione di una Asset Allocation strategica e poi verificare che gestori e consulenti vi si attengano, con atteggiamento professionale e risultati continuativi. L'Asset Allocation definita nel 2002 è già stata rivista nel 2005 e verrà ulteriormente ritoccata, per introdurre la componente Mercati Emergenti e, indirettamente, le materie prime, quindi una suddivisione più accurata dell'obbligazionario in base a segmenti di durata (duration) e una selezione più precisa dell'azionario europeo (area euro, Regno Unito e Svizzera).
Sulla prestazione del consulente tattico, è stato descritto il sistema di incentivi che tende a premiare, attraverso una struttura abbastanza complessa, il conseguimento di buone prestazioni e quindi l'apporto di un contributo tangibile in termini di valore aggiunto. E' inoltre previsto che eventuali performance negative del Consulente possano essere recuperate dal Fondo, trascinandole a proprio favore da un anno all'altro.
La cessione del patrimonio immobiliare, che aveva già costituito oggetto di discussione in una precedente Assemblea, è stata nuovamente descritta dalla Presidenza come migliore tra le scelte possibili, sia per le modalità con cui è stata realizzata, sia per la felice scelta dei tempi, prima del calo dei prezzi di mercato. Il Fondo si impegna a reinvestire i proventi, attualmente accantonati su investimenti monetari, acquistando gradualmente attività nel settore immobiliare, con ampia diversificazione geografica e di modalità di utilizzo. Nel frattempo è nelle intenzioni del Consiglio di Amministrazione attivarsi per rimuovere gli ostacoli negoziali che ne limitano la redditività.
La situazione di oggettiva difficoltà del comparto Etico e della Gestione Residuale verrà invece affrontata già nell'anno in corso attraverso scelte preventivamente messe in cantiere dal CdA. Il comparto Etico cederà il suo patrimonio alla Sicav per una gestione attiva secondo le linee strategiche già definite, così come il comparto Monetario. La Gestione Residuale sarà chiusa entro luglio e gli iscritti verranno invitati, in due passaggi successivi, a scegliere uno degli altri 7 comparti a disposizione; in caso di mancata scelta la loro posizione confluirà nel comparto Garantito, come nel caso del silenzio-assenso del T.F.R.
Le risposte fornite e le linee evolutive sull'organizzazione del Fondo, innegabilmente soddisfacenti, hanno poi consentito di spostare l'attenzione sulle regole di governo della sua struttura, dove abbiamo ripreso argomentazioni e polemiche già da noi avanzate nell'Assemblea di gennaio dedicata alle riforme regolamentari. Abbiamo sottolineato come lo sbilanciamento di poteri tra Cda ed Assemblea e la scandalosa latitanza di molti delegati eletti di alcune sigle sindacali (all'inizio dell'Assemblea erano presenti solo 13 delegati su 23) possa mettere a dura prova il buon funzionamento del Fondo. In particolare è emerso che, se il nostro atteggiamento critico si fosse tradotto in un voto anche di sola astensione, si sarebbe potuto rischiare la bocciatura del bilancio e serie conseguenze per la sopravvivenza del Fondo.
Abbiamo richiesto per l'ennesima volta di modificare il regolamento elettorale che, attualmente, consente alle sigle principali di nominare tutti i rappresentanti dei lavoratori nel CdA attraverso un sistema a preferenze plurime incrociate, d'impostazione ultra maggioritaria, che impedisce una rappresentanza proporzionale, democratica, pluralista dei lavoratori iscritti al Fondo. La nostra proposta prevede invece una sola preferenza, o un numero di preferenze comunque inferiore alle persone da eleggere.
Dopo un lungo braccio di ferro politico e procedurale, che ha coinvolto sia la Presidenza del Fondo che le organizzazioni sindacali principali, ci siamo visti negare la possibilità di votare alcuna deliberazione in proposito. Abbiamo però fatto emergere con forza il problema e ottenuto qualche risultato. Fra le stesse "Fonti Istitutive" (cioè nei sindacati più forti nel "vecchio Sanpaolo") c'è chi si rende conto dell'oggettiva insostenibilità della attuale situazione e la necessità di porvi rimedio. Abbiamo così raccolto con fiducia l'impegno di autorevoli esponenti delle OO.SS. maggioritarie (in particolare della UILCA) ad affrontare la questione delle regole elettorali, mentre registriamo a contrario il totale e ottuso rifiuto di altre forze (la FABI in particolare) di discutere il tema della rappresentatività degli iscritti negli organi collegiali della previdenza integrativa.
Il nostro voto positivo sul bilancio ha voluto dunque essere un atto di fiducia verso gli impegni pubblicamente presi, sia per risolvere i problemi e le criticità emerse e sollevate nel nostro documento, sia per modificare in senso condivisibile, trasparente, proporzionale e democratico un sistema elettorale iniquo e inadeguato per l'elezione del Consiglio di Amministrazione.
Vogliamo credere che il nostro senso di responsabilità verso il Fondo, la sua sopravvivenza e la sua autonomia, sia riconosciuto con atti concreti, che dimostrerebbero, ancora una volta, la duttilità e la flessibilità degli Amministratori nell'adattarsi alle innovazioni ed alle mutate esigenze. Una scelta molto più intelligente di quella di barricarsi in fortini assediati, attaccati a poltrone sempre più traballanti.
I lavoratori devono sempre essere liberi di scegliersi i propri rappresentanti e di eleggerli con sistemi elettorali capaci di garantire pari opportunità di partecipazione. E questo vale anche al di fuori degli enti previdenziali…
Torino, 3/6/2008
I delegati dell'Assemblea del Fondo Pensioni Gruppo Sanpaolo Imi
LAURA CIPOLLONE – MAURIZIO DI GREGORIO – CORINNA MANGOGNA – WANDA MICELI – GIULIANA OLIVIERI – LAURA RANDO – RENATO STRUMIA – MAURO VERNERO
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