AGGIORNAMENTO: il giudice del Tribunale di Napoli, ha condannato la società P.M. Service al reintegro immediato dei lavoratori licenziati sul loro posto di lavoro
(la lettera inviataci dei lavoratori)

11 lavoratori della P.M. Service srl appartenente al Consorzio Italia Servizi sono stati licenziati. Oggi 30 settembre verrà discusso il ricorso d'urgenza – ex art. 700 – dinanzi al Giudice del Lavoro per  il loro eventuale reintegro nel posto di lavoro.

Questi undici lavoratori da decenni provvedono alla pulizia nei locali dell'ex CED di Via Marconi per il gruppo Intesa Sanpaolo. Da sempre la loro condizione lavorativa è precaria, fatta di licenziamenti e riassunzioni, di passaggi di cantiere, ecc. Ad ogni passaggio ha corrisposto sempre un peggioramento delle condizioni contrattuali, normative ed economiche, a cui si è aggiunta in modo sempre più arrogante e volgare "la voce del padrone", che è giunta a licenziare per motivi disciplinari 11 lavoratori che hanno scioperato per il riconoscimento e la difesa dei loro diritti.

Hanno dato vita ad una civile e dignitosa azione di lotta agli ingressi della sede di Napoli del Banco di Napoli giungendo finanche allo sciopero della fame, ma la perdita del posto di lavoro, attualmente, è la loro unica certezza. Al riguardo invitiamo tutti i colleghi a visitare il sito www.morirexlavorare.altervista.org.

Crediamo che una testimonianza così civile ma determinata al tempo stesso, non possa e non debba lasciare indifferente i dipendenti del Banco di Napoli. Stare vicini a questi lavoratori, interpretarne le istanze, amplificare la loro voce non deve apparire solo un doveroso gesto di solidarietà, ma deve rappresentare anche un severo biasimo nei confronti del gruppo Intesa Sanpaolo che, pur non essendo responsabile dei licenziamenti, è di certo colpevolmente inerte ed indifferente nei confronti della varie ditte che si sono succedute nell'appalto di pulizia non avendo mai esercitato funzioni di controllo e di contestazione in ordine agli inadempimenti contrattuali che minavano l'oggetto del capitolato d'appalto sottoscritto dalle parti.

La gestione del personale non è certo la migliore qualità del gruppo bancario, ce ne siamo accorti all'epoca delle cessioni delle filiali e delle varie incorporazioni avvenute negli anni scorsi. Restituirebbe decoro e consenso alla propria immagine pubblica se mettesse in atto ogni azione possibile tesa alla soluzione della vicenda.

30 settembre 2008

Federazione di Napoli
C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni

questo post è stato letto4981volte