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Dopo le assemblee infuocate della scorsa settimana, dove i lavoratori avevano richiesto come principale garanzia il distacco (peraltro ottenuto in accordi di altre aziende) ed in presenza di una procedura di sciopero avviata, i sindacati del primo tavolo hanno "accelerato" la trattativa e chiuso un accordo che poco aggiunge all'iniziale proposta aziendale, già tesa a dare rassicurazioni preventive su possibili ostacoli all'operazione. L'aspetto più positivo dell'accordo sono le garanzie per i neoassunti, visto che in passato le sigle firmatarie non avevano mostrato particolare solerzia nella loro tutela.
L'azienda ottiene per altro il suo principale obiettivo in questa fase: la costituzione di una nuova società contenente oltre 8000 lavoratori. La sorte di questa società nel futuro non immediato rappresenta la principale incognita dell'accordo. E' lecito nutrire forti sospetti sulle reali intenzioni aziendali, che intende dismettere 9.5 miliardi di attività non strategiche nel triennio 2009/2011.
Anziché sfruttare fino in fondo la disponibilità dei lavoratori a mobilitarsi, i sindacati al primo tavolo si sono adoperati per chiudere l'accordo il più rapidamente possibile per mettere a tacere tutto il dissenso prima che potesse rafforzarsi.

La domanda è: come proseguire?

E' importante che la rabbia e lo sconforto per il comportamento banditesco dei sindacati non finiscano per far prevalere la rassegnazione. La partita non è finita, è appena cominciata! E' ancora possibile reagire: c'è una procedura di sciopero aperta e ci sono varie forme di lotta possibili come la possibilità di bloccare i week-end lavorativi per le migrazioni e l'astensione dagli straordinari.

Sul merito dell'accordo ritorneremo in modo più approfondito, cercando di individuare le insidie nascoste dietro la nascita della società consortile: le spiegazioni rassicuranti non ci bastano più, impegni e promesse di questa azienda non sono più considerate affidabili dai lavoratori.

Il metodo seguito pone (ripropone) pesantemente la questione della rappresentanza: chi contratta per conto di chi?

Nell'assemblea di Moncalieri sono state stracciate molte tessere dei sindacati firmatari: invitiamo i colleghi a mantenere questa scelta ed a ricordarsi di mandare anche la disdetta della trattenuta in busta paga!

Questa vicenda ha dimostrato una grande capacità di autorganizzazione dei lavoratori che sono stati in grado di informarsi, documentarsi e mettere in difficoltà i sindacalisti "che sanno". Questo patrimonio non deve essere disperso, va anzi valorizzato: non inviteremo solo i lavoratori ad iscriversi, ma anche a diventare nostri rappresentanti ed a radicare la Cub-Sallca nei loro posti di lavoro.

Dal 30 marzo si vota per la Cassa Assistenza Sanpaolo: facciamolo diventare un primo referendum contro i sindacati del primo tavolo, votando i candidati alternativi!

Stiamo cercando di organizzare delle assemblee fuori orario per vedere quali iniziative, sindacali e legali, assumere per contrastare l'accordo. Vogliamo verificare con i lavoratori il nostro giudizio sull'accordo e sulle prospettive che apre per la loro sorte. Insieme dobbiamo decidere il da farsi e come costruire le condizioni per opporsi ai progetti aziendali, avallati e favoriti dalla collaborazione dei sindacati firmatari. Insieme ce la possiamo fare.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Intesa Sanpaolo

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