L'ultimo giro di "deportazioni" dalle filiali ai back office (e poi società consortile), non ha solo generato forti malumori tra i prescelti, ma ha lasciato molti problemi aperti anche nelle filiali.

Sui problemi connessi alla nascita della società consortile rimandiamo ai numerosi comunicati che potrete vedere sul nostro sito.

Il risvolto di questa vicenda sulle filiali è chiarissimo: una riduzione di organico a fronte di un aumento del lavoro. Sì, perché la storia del trasferimento del lavoro ai back office è una bufala. Nelle filiali più complesse molti lavori sono rimasti dov'erano: cassette di sicurezza, stanza degli assegni, incasso affitti e l'elenco potrebbe continuare.

L'accentramento delle altre operazioni (bollette, bonifici, imposte, riba) non giustifica il taglio dell'organico. In un primo momento si perde tempo a spiegare ai clienti cosa devono fare. Quando poi tutti i clienti sono abituati a presentarsi con i moduli pronti per essere spediti, i tempi di gestione delle spedizioni e degli eventuali ritorni (errori di compilazione nei moduli, problemi di trasmissione, ecc.) sono equivalenti a quelli di un'immediata esecuzione delle operazioni.

Ad aggiungere beffa alla beffa ci viene segnalato che molti "deportati" vagano per gli uffici del Lingotto alla ricerca di una postazione di lavoro, in uffici sempre più "densamente popolati", con problemi anche di carattere ambientale.

Non seguiremo le segreterie dei sindacati acquiescenti nella litania "l'azienda decide l'organizzazione del lavoro e noi contrattiamo le ricadute". Loro non contrattano nulla e si genuflettono, mentre noi vogliamo denunciare con forza la pratica di un'azienda che ha spostato decine di lavoratori senza tenere conto di problemi anche personali, che ha nuovamente messo in difficoltà le filiali, che offre un servizio (o disservizio) sempre più scadente alla clientela.

Ebbene sì, siamo aziendalisti: non staremo in silenzio ad assistere allo spettacolo di un gruppo di manager che (al di là di quanto sarà deciso per il 2009 sotto la pressione dell'opinione pubblica e persino del Governo) si regala ricchi premi per gestire la banca in maniera così discutibile

Nelle filiali ed in molti uffici, non solo gli organici sono nuovamente risicati, ma piovono continuamente circolari mastodontiche, contraddette il giorno dopo da nuove circolari che smentiscono le precedenti.

Non creda l'azienda di poter poi comminare sanzioni per il mancato rispetto di normative cervellotiche e che non possono essere né approfondite né seguite!

Lanciamo l'allarme perché si lavora in condizioni indegne ed in più, recentemente, giungono sempre più notizie di ispezioni e procedimenti disciplinari avviati.

Tutto questo è frutto del clima di disorientamento e di torpore che regna tra i lavoratori grazie alla complicità delle segreterie dei sindacati del primo tavolo.

Non cedere alla rassegnazione dipende solo dai lavoratori: con la Cub-Sallca si può reagire e cambiare le condizioni di lavoro. Noi siamo pronti e voi?

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Intesa Sanpaolo
AreaTorino

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