MARTEDI' 7 APRILE H 17.30
parrocchia del Sacro Cuore, Via Nizza 56
ASSEMBLEA SINDACALE SULLA SOCIETA' CONSORTILE
L'invito a partecipare è rivolto a TUTTI i colleghi e non solo a quelli della società consortile!!

E' in corso un'azione di convincimento verso i lavoratori sulla bontà dell'accordo e sul fatto che non c'è da preoccuparsi per il futuro della società consortile.

Entrambi, azienda e vertici dei sindacati firmatari, giocano sul fattore tempo che dovrebbe far evaporare l'arrabbiatura.

Noi, invece, pensiamo che la tensione dei colleghi debba durare a lungo, aumentando la conoscenza dei problemi e mettendo in campo varie iniziative.

Tutti siamo preoccupati che la società consortile, nata per il problema Iva, nasconda altri propositi, anche se non sono chiari quali. Diciamo subito che ci piacerebbe, un giorno, scoprire che ci siamo agitati per nulla, che tutto va bene e che non ci sono problemi. Ma, se davvero l'azienda non ha secondi fini, sarebbe stata necessaria una soluzione che non lasciasse spazio a dubbi.

Per questo la posizione della Cub-Sallca è sempre stata: accordo il più possibile tutelante ed in più la possibilità di scegliere il distacco.

Nelle prossime assemblee riteniamo che vada chiesta la riapertura della trattativa per modificare in meglio l'accordo e che si debba ottenere, insieme, la facoltà di scelta del distacco, magari prolungandone la durata a tutto il 2009, per attendere gli sviluppi della questione Iva, che potrebbe anche modificarsi in breve tempo.

Il punto chiave dell'accordo è la possibilità di rientrare in banca in caso di "operazioni societarie".

Noi pensiamo che vada precisato meglio l'elenco degli eventi che possono determinare il rientro. Nei nostri comunicati avevamo parlato di cessione, chiusura di sedi, trasferimento della sede, cambiamento di quote, anche minime, di proprietà, crisi occupazionali ed ogni altra evenienza che possa creare problemi.

In particolare tra i rischi che possono presentarsi vi è quello di un trasferimento della sede sociale all'estero (Romania?): questo caso rientrerebbe nelle "operazioni societarie"? Oppure l'azienda potrebbe, per necessità di "razionalizzare", chiudere qualche polo della società consortile: con quali conseguenze sulla mobilità territoriale? Anche questo caso andrebbe normato.

Per questi motivi si deve puntare ad allargare la casistica per la quale è previsto il rientro in banca. Ed in caso di rientro dovrebbero essere previste garanzie rispetto alla mobilità territoriale (come minimo le regole sui trasferimenti della capogruppo).

Infine andrebbe chiarito a verbale che "gli organi competenti" (che dovrebbero deliberare il rientro in banca) possono ritardare ma non mettere in discussione il rientro stesso.

Ricapitolando: riapertura della trattativa, miglioramento dell'accordo (in base a quanto sopra), opzione del distacco.

Chiediamo ai lavoratori, che devono ancora partecipare alle assemblee, di assumere questa posizione e di chiedere che al tavolo di trattativa siano presenti le forze sindacali disponibili a portarle avanti.

Dall'esito delle assemblee e dal confronto con i lavoratori dipenderanno le valutazioni sulle iniziative da prendere, compresa la proclamazione di scioperi: la procedura è stata aperta, la conciliazione è stata effettuata (ed è fallita), possiamo indire lo sciopero in ogni momento. Questa è una delle armi che possiamo usare: non la manovreremo in modo ansiogeno, decideremo con voi.

Certamente non possiamo unirci al coro di chi vuole tranquillizzarvi a tutti i costi. Senza sollevare polveroni, vorremmo porre alcune domande a "quelli che sanno", cioè i sindacati camomilla che vi dicono: lasciate fare a noi e non vi preoccupate.

Passera ha annunciato che saranno necessarie dismissioni per 9,5 miliardi di Euro di attività non strategiche: sapete a cosa potrebbero riferirsi?

Ci giungono notizie di assunzioni di lavoratori a tempo determinato per sostituire colleghi che andranno ad insegnare il lavoro ai dipendenti romeni: siete così sicuri che poi non si sposteranno anche le lavorazioni?

Questa vicenda ha visto una straordinaria capacità di autorganizzazione dei lavoratori: numerosi colleghi hanno, autonomamente, studiato ed approfondito la materia, prodotto ricerche ed elaborazioni. A breve, faremo uscire uno di questi lavori, che proverà a porre qualche interrogativo sul futuro della società consortile.

Il finale è: discussione, organizzazione, mobilitazione.


Annunciamo, a questo proposito, l'indizione di un'assemblea a Torino (sono invitati tutti, anche chi non lavorerà nella società consortile)

 martedì 7 aprile alle 17,30,

presso la parrocchia del Sacro Cuore, Via Nizza 56 (vicino a V. Lugaro)


C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Intesa Sanpaolo

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