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Naturalmente se ne sono accorti solo pochi "addetti ai lavori". Per tutti gli altri colleghi, c'è stato solo lo stupore e, talvolta, il fastidio per un'inconsueta proliferazione di mail a sostegno di questo o di quel gruppo di "candidati". E, tuttavia, nel week-end di fine aprile che ha aperto la campagna elettorale per il rinnovo degli Organi Collegiali del Fondo Pensioni SanpaoloIMI è avvenuto un fatto di grande significato nella storia sindacale del "vecchio Sanpaolo".

Il "BLOCCO", quel famigerato meccanismo di condizionamento del voto ideato dalle sigle sindacali concertative che, per oltre vent'anni, ha inquinato la rappresentanza democratica dei sanpaolini nei loro enti previdenziali ed assistenziali, E' ESPLOSO !!! Tra sconfitte, litigi e ripicche si è frantumato, dissolto (speriamo definitivamente) e, comunque, ben difficilmente tutto potrà tornare come prima !!

Nel racconto di quanto è successo, non possiamo che iniziare ricordando (speriamo per l'ultima volta) cosa sia il "blocco" e come possa essere stato così perversamente efficace nel distorcere l'espressione di voto dei lavoratori. Naturalmente, lo facciamo, in primo luogo, per le colleghe ed i colleghi ex-Intesa, per i giovani neoassunti (in modo che vigilino nel futuro) ed anche per qualche cronico distratto.

Obiettivo del "blocco" è sempre stato quello di perpetuare una situazione di MONOPOLIO ASSOLUTO e conseguente CONTROLLO della "rappresentanza" dei lavoratori negli Enti da parte delle Segreterie dei sindacati "firma tutto". 

In sostanza, funziona (funzionava?) così. Prima di ogni elezione (Cassa di Previdenza, Cassa Assistenza, Fondo Pensioni, pure il Circolo Ricreativo) i vertici burocratici delle principali sigle sindacali si trovano attorno ad un tavolo e decidono a chi assegnare i vari posti (uno alla Fisac, uno alla Fabi, uno alla Fiba,  ecc.. cercando di accontentare sempre tutti…) e chi debbano essere gli eletti. Presentano quindi al voto (e si impegnano a sostenerlo tutti assieme appassionatamente) un elenco preconfezionato di nomi, senza neanche indicarne il sindacato di appartenenza, costituito da un numero di prescelti (dall'alto e quindi senza sostanziale autonomia di azione) esattamente pari ai posti da assegnare. E' il tristemente famoso X nomi per X posti.

A questo punto, entra in scena il meccanismo elettorale, ideato ad hoc dagli stessi vertici sindacali di concerto con l'Azienda, che dà ad ogni lavoratore la possibilità di esprimere un numero di preferenze pari ai posti da assegnare.

Un sistema ultramaggioritario, quindi, che rende estremamente difficile per chiunque si candidi al di fuori dal "blocco" ottenere anche SOLO UNO dei posti a disposizione. Inoltre, ogni candidatura alternativa, solo per potersi presentare, deve raccogliere centinaia di firme di sostegno, cosa dalla quale, ovviamente, sono esentati i prescelti del "blocco".

Un sistema profondamente antidemocratico che non solo penalizza fortemente il sindacato di base e le candidature indipendenti ma, soprattutto, offende tutti i lavoratori (ed in primis proprio le/gli iscritte/i ai sindacati firmatari) in quanto li priva di ogni reale possibilità di scelta ponendoli sotto perenne tutela.

Un sistema perversamente efficace, ahimè, se si pensa che, negli anni, alcuni nostri candidati sono stati esclusi dai CdA pur ottenendo percentuali di voto altissime, anche sopra il 30-35% !!

La controprova è sempre stata rappresentata dall'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni, un organismo voluto dalla legge e per il quale si vota con un sistema "più normale" e dove il SALLCA è sempre riuscito ad eleggere i propri rappresentanti (passati negli anni da 2 a 4).

Nel tempo, la costante crescita organizzativa del nostro sindacato e la perdita di consenso delle sigle tradizionali (soprattutto dopo la disastrosa stagione di accordi post-fusione) hanno progressivamente eroso il vantaggio del "blocco". Era questione di tempo. E, tuttavia, come spesso capita ai cattivi, l'inizio della fine è avvenuto per un banale errore.

L'anno scorso, infatti, in occasione delle elezioni per la Cassa di Previdenza, il "blocco" ha commesso uno sbaglio imperdonabile. Uno dei candidati proposti non aveva i requisiti per concorrere !!!

Poco male in un sistema elettorale "normale", ma un dramma se si presenta, al solito, un numero di candidati pari ai posti da assegnare… Per la coppia Cinzia Rey e Amalia Piccinino, indipendenti sostenute dal SALLCA e dal Sinfub (in quella fase fuori dal "blocco") la strada per il CdA era spianata. Era la prima volta.

Ma la vera, clamorosa sorpresa la riservò lo spoglio delle schede. Invece di occupare l'ultimo dei posti disponibili Cinzia e Amalia stravinsero con oltre 2.500 preferenze, distanziando nettamente tutti i candidati del "blocco". Si disse allora che essendo scontato l'esito finale, le sigle non avessero praticamente fatto campagna elettorale. Poteva avere un senso, vista la loro "profonda cultura democratica". Ma non era così.

Due mesi fa, la propaganda per le elezioni della Cassa di Assistenza è stata intensa, con molti messaggi inviati a tutti i circa 20.000 colleghi interessati. E l'esito ha nuovamente visto il "blocco" sconfitto.

Infatti, mentre tra i Quadri il candidato alternativo è stato battuto solo per poche centinaia di voti, tra le Aree Professionali, Marina Scrivo (sostenuta oltre che da noi anche dalla Falcri, nel frattempo cacciata dal "blocco") è entrata in Consiglio, classificandosi al secondo posto assoluto e lasciando molto indietro 3 dei 4 candidati del "blocco". Oltre al nostro successo, la cosa che ha fatto più scalpore è che la sigla esclusa sia stata la Fisac, da sempre (con la Fabi) il principale pilastro (ed il maggior responsabile) del "blocco". Certo, colpa di un candidato sbagliato al momento sbagliato (uno tra i principali sostenitori dell'accordo sul Consorzio…) ma anche il segno che il "blocco" stava perdendo del tutto la sua coesione interna.

Arriviamo a questo punto alla fine della nostra storia ed a quanto è successo a fine Aprile, quando si è aperta la campagna per il Fondo Pensioni, da sempre l'elezione più attesa.

Ebbene, benché il "blocco" fosse stato preparato con cura e con le tradizionali regole e, al solito, centinaia di quadri sindacali "unitari" fossero pronti a concentrare la loro propaganda contro il sindacato di base… la Fisac, scocciata e scioccata per quanto successo due mesi prima, ha rotto gli indugi ed ha inviato, non solo ai suoi iscritti (cosa ovvia) ma a tutto il corpo elettorale un messaggio che presenta i soli candidati Fisac ed invita a votarli !! Sembrerebbe un normale esercizio democratico ma è proprio per questo che il "blocco" si sfalda in pochi giorni e, a quanto ci dicono, non proprio in modo ordinato e amichevole. Nei giorni seguenti la Fabi fa il proprio messaggio (anzi due), la Uilca i suoi, la Fisac replica più volte; i piccoli stanno a guardare attoniti e poi imbastiscono anche loro comunicati solitari o di sottogruppo.

Tante mail, d'accordo; qualche fatica in più nell'orientarsi, pazienza. Ma quello che accade è il riflesso di un soffio prepotente di democrazia e di trasparenza al quale non eravamo più abituati.

Ben inteso siamo consapevoli che stiamo parlando di un mondo aziendale e sindacale, quello del vecchio Sanpaolo, che non c'è più.

Così come sappiamo bene che quello che è successo è solo una piccola cosa, un traguardo parziale rispetto ad un'emergenza assoluta: il gravissimo stato della democrazia sindacale nel nostro settore e nella nostra Banca.

Ricordiamo che ancora permane il vergognoso scandalo per cui bancari e assicurativi sono pressoché le uniche categorie di lavoratori italiani a non aver mai potuto scegliere i loro sindacalisti (quelli veri, non quelli che vanno negli Enti) in libere elezioni generali. In IntesaSanpaolo sono più di due anni che aspettiamo l'elezione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, un fatto gravissimo, una palese violazione di legge. Nessuno degli accordi di armonizzazione post-fusione è mai stato fatto votare. Nella vicenda della nascita del Consorzio la volontà dei lavoratori interessati è stata umiliata dalla firma frettolosa dei sindacati concertativi.

E, tuttavia, per una volta lasciateci gioire. Al momento, nemmeno conosciamo i risultati per il Fondo (anche se siamo molto fiduciosi). Ma quanto successo (la rottura del blocco, la fine del monopolio) rappresenta comunque per noi una vittoria importante, per il quale abbiamo lavorato, con tenacia, oltre dieci anni.

Ci facciamo i complimenti, quindi, e vogliamo condividerli con i nostri iscritti e simpatizzanti (che in queste occasioni sono la nostra arma in più), con i tanti candidati che negli anni ci hanno messo la faccia schierandosi con noi anche quando sapevano di avere poche chance di successo e, naturalmente, con le lavoratrici ed i lavoratori, prima centinaia oggi migliaia, che ci seguono, condividono i nostri programmi, votano per le nostre liste e ci danno la forza per continuare. La democrazia non è un optional: è il contenuto dei contenuti.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. – Gruppo Intesa Sanpaolo

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