INTESA SANPAOLO – LE ALLEANZE DELLA CUB-SALLCA
I recenti successi nelle elezioni per la Cassa Assistenza ed il Fondo Pensioni del Gruppo Sanpaolo hanno rappresentato per il nostro sindacato risultati importanti. Tuttavia hanno anche sollevato dubbi ed interrogativi, da parte di iscritti e simpatizzanti della Cub-Sallca, a proposito delle alleanze elettorali realizzate con la Falcri in queste occasioni.
Qualcuno era preoccupato che si creassero legami troppo stretti, mentre altri partivano dalla comune opposizione sulle vicende della società consortile per chiedere un'alleanza più esplicita.
In premessa, è bene ricordare che la Cub-Sallca ha sempre avuto un atteggiamento aperto rispetto a collaborazioni ed alleanze con altre forze sindacali con le quali fosse possibile realizzare convergenze, anche su singoli temi.
In passato abbiamo sostenuto, come candidati alle elezioni per RLS (rappresentanti salute e sicurezza) del Sanpaolo, iscritti a sindacati firmatari, dopo avere verificato che questi colleghi avevano operato positivamente e collaborato in modo costruttivo con la nostra sigla, al servizio dei lavoratori.
Particolarmente brillante, in termini di alleanze, è stato l'operato dei nostri eletti nella precedente Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni del gruppo Sanpaolo: i nostri quattro hanno contribuito ad aggregare un gruppo di dieci delegati (di diverse sigle) che hanno svolto un importante ruolo di opposizione nella gestione passata.
L'anno scorso avevamo sostenuto la candidatura di Cinzia Rey e Amalia Piccinino, colleghe indipendenti (presentate dal Sinfub) per la Cassa di Previdenza Sanpaolo (elette con il maggior numero di voti).
Per venire a tempi più recenti, a partire dal luglio del 2008 (terzo accordo sul fondo esuberi) la Falcri di Intesa Sanpaolo non ha firmato ed è stata esclusa dal primo tavolo anche a livello nazionale. Come spiegheremo (e come avevamo già scritto), questa nuova posizione non è sufficiente per ipotizzare un'alleanza sindacale organica, ma ha creato le premesse per due accordi elettorali, per sostenere candidature comuni sui temi specifici dell'assistenza sanitaria e della previdenza integrativa del gruppo ex Sanpaolo: alleanze che hanno prodotto risultati importanti per i lavoratori.
Per la prima volta nella Cassa Assistenza Sanpaolo Imi entra nel CdA una nostra iscritta, Marina Scrivo, una candidata fuori dal blocco, e ciò è importante in vista di un'eventuale unificazione delle casse di Intesa e Sanpaolo.
Per la prima volta nel CdA del Fondo Pensioni del gruppo Sanpaolo entrano Piero Merlo e Alessandro Casagrande, due candidati fuori dal "blocco" dei sindacati firmatari, e vengono eletti tutti gli otto candidati all'Assemblea dei Delegati presentati insieme da Cub-Sallca e Falcri. A questi si aggiungono tre eletti di altre sigle che avevano collaborato con noi nel precedente mandato.
Qualcuno dirà: perché allora non estendere e rendere più organica questa alleanza con la Falcri?
Questa ipotesi è ben più impegnativa rispetto ad accordi elettorali su temi specifici, perché richiederebbe piena sintonia su temi aziendali, di categoria e confederali.
Sul piano aziendale, abbiamo salutato con favore il fatto che, dopo aver condotto, per anni, battaglie solitarie di opposizione, ora anche qualcun altro cominci a criticare gli accordi. Speriamo che tale ravvedimento possa durare a lungo, ma non possiamo dimenticare che, negli anni passati, la Falcri aveva sottoscritto accordi che noi avevamo bocciato.
La stessa vicenda della società consortile ci ha visti dalla stessa parte della barricata, ma con proposte ed atteggiamenti diversi.
Noi abbiamo cercato di articolare una posizione che non si riducesse solo alla richiesta del distacco ed abbiamo ritenuto necessario sostenerla chiamando i lavoratori alla mobilitazione, su una piattaforma che richiamava anche altri elementi di malessere: la risposta dei lavoratori allo sciopero del 30 aprile non è stata al livello che la situazione avrebbe richiesto, ma ciò non cambia la nostra convinzione che le condizioni lavorative in azienda non si modificheranno se i lavoratori non saranno disponibili alla lotta. Ogni altra azione va doverosamente praticata, ma, alla fine, non esistono scorciatoie e restano decisivi il protagonismo dei colleghi e i rapporti di forza con l'azienda.
La questione più dirimente, dove le distanze sono maggiori, riguarda però il livello confederale.
La Falcri ha pagato un caro prezzo per le posizioni critiche assunte recentemente. La "vendetta" delle otto sorelle firmatarie ha portato all'esclusione della Falcri, non solo dal primo tavolo delle trattative aziendali, ma dal tavolo di categoria nel suo insieme.
Probabilmente è stata anche l'esigenza di aggirare questa esclusione e riaccreditarsi come sindacato "compatibile" che ha portato la Falcri ad aderire alla Conf.Sal., confederazione autonoma che ha firmato l'accordo sul nuovo modello contrattuale (per capirci, quello firmato il 22/1/2009 da Cisl-Uil-Ugl e non dalla Cgil).
Rispettiamo le scelte di ognuno, ma è evidente che per noi un tale percorso non può che essere valutato in modo molto negativo.
Fin dal momento della nostra nascita, abbiamo sempre pensato che l'esperienza del Sallca dovesse vivere in una realtà confederale e di base. Per questo abbiamo aderito alla Cub.
Non riteniamo praticabile l'ottica del sindacalismo autonomo. Non è pensabile che una categoria possa difendersi da sola mentre il resto del mondo del lavoro annaspa (pensate all'esperienza del sindacato dei piloti e alla conclusione della vicenda Alitalia).
Se gli accordi generali, che regolano le norme contrattuali, sono negativi (dagli accordi di luglio 1993 ad oggi) diventa risibile il tentativo di raddrizzare la situazione in categoria o in azienda.
Crediamo che quanto esposto possa chiarire dubbi e interrogativi sorti di recente. La Cub-Sallca è disponibile ad accordi e collaborazioni con chiunque possa convergere con le nostre posizioni.
Ma la nostra identità e la nostra cultura restano quelle di un sindacato di base, che ritiene determinanti la partecipazione attiva dei lavoratori e l'unità di tutto il mondo del lavoro.
Gruppo Intesa Sanpaolo
questo post è stato letto4055volte
Devi accedere per postare un commento.