Martedì 6 ottobre alcuni/e colleghi/e della ISGS del Lingotto, che si occupano di bonifici Italia, sono stati convocati dal loro responsabile, che ha comunicato loro che si era in presenza di un'improvvisa ed imprevista ondata di lavoro e che era necessario ricorrere a prestazioni straordinarie. L'emergenza era tale che le prestazioni, oltre l'orario ordinario, non potevano essere rifiutate e veniva ricordato che, in tal caso, il contratto nazionale prevedeva la possibilità di comminare sanzioni disciplinari.

Questa improvvida uscita avveniva non senza un certo imbarazzo del responsabile, probabilmente costretto a comunicare disposizioni provenienti dall'alto.

Ora, a parte la "novità" di un tono così perentorio nella richiesta di lavoro straordinario, ci pare necessario fare un breve riepilogo delle puntate precedenti, perché questo atteggiamento aziendale più che intimidatorio appare beffardo e truffaldino.

Com'è facilmente ricostruibile dai numeri di "Consortium" (vedere sul nostro sito), poco dopo la partenza di ISGS i colleghi addetti ai bonifici Italia avevano visto un improvviso calo di operatività, al punto tale che alcuni di essi avevano avuto colloqui finalizzati al passaggio ad altri incarichi lavorativi e l'organico dell'ufficio era stato ridotto. Quasi subito era stato scoperto che il flusso d'operazioni era stato dirottato verso la Romania.

I passaggi successivi erano state le imbarazzate conferme dei dirigenti aziendali (la sperimentazione ed i "picchi") e la solenne promessa del direttore generale di sospendere la sperimentazione.

Ora nuovo colpo di scena: con l'organico ridotto, l'ufficio del Lingotto si vede riversare improvvisamente una massa di bonifici da Milano (che pare non sia in grado di smaltire la mole di lavoro) e non solo, con allegata richiesta di straordinario obbligatorio.

Cominciamo col dire che il lavoro straordinario non è obbligatorio fino a che non arriva una richiesta scritta in tal senso (ed a questo punto avremo modo di suggerire ai lavoratori quale sarà il comportamento più adeguato da tenere).

Ma è inaccettabile il comportamento aziendale nel suo insieme, perché viene creata artificialmente una situazione di "picchi" di lavoro nello stesso ufficio dove era stata creata una situazione, altrettanto artificiale, di esuberi di personale. Un trucco per giustificare il ritorno delle operazioni in Romania (ammesso che non stia già accadendo)?

Diciamo chiaramente ai lavoratori che non vanno accettate queste provocazioni aziendali, evitando di dare disponibilità volontarie al lavoro straordinario. Provveda l'azienda a programmare seriamente il lavoro ed a garantire organici adeguati alle necessità.

Va fatta poi una riflessione sul ruolo nefasto delle segreterie nazionali dei sindacati concertativi che continuano imperterriti a firmare accordi a perdere con una dirigenza che ha comportamenti così platealmente scorretti.

Manteniamo alta la vigilanza, facciamo circolare le notizie tra le sedi ISGS di tutta Italia, organizziamoci per sconfiggere i progetti di questa dirigenza e costruire una forte alternativa sindacale.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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