Volantino pdf

un volantino da leggere con calma,
dopo il quale ci attendiamo
risposte (e non solo domande)

Negli ultimi anni, il ruolo della CUB-SALLCA nel panorama sindacale aziendale è cresciuto in misura esponenziale.  
Le proposte e le iniziative del sindacato di base, condivise o meno che siano, sono ormai diventate un punto di riferimento importante per migliaia di colleghe/i e condizionano sempre più spesso i comportamenti, le prese di posizione e la stessa dialettica interna delle altre organizzazioni sindacali.
Anche l'Azienda, pur continuando ad escluderci dai tavoli ufficiali di trattativa, ci dedica spesso una premurosa attenzione….
A conferma di quanto affermato, per lo meno con riferimento al "vecchio Sanpaolo" basti ricordare un solo (clamoroso) fatto e cioè che, negli ultimi due anni, i candidati del Sallca (o gli indipendenti da noi sostenuti) sono stati tutti eletti nei Consigli di Fondo Pensioni, Cassa di Previdenza e Cassa di Assistenza (e ciò malgrado i ben noti regolamenti elettorali…). Nell'Assemblea dei Delegati del Fondo il Sallca, con 5 eletti, è sindacato di maggioranza relativa, al pari di Fisac e Fabi.   Ma vogliamo segnalare come fatto di tendenza molto positivo che, anche per quanto riguarda il mondo "ex-Intesa" e, più in generale, alcune aree territoriali dove la nostra presenza è sempre stata marginale, sono in costante crescita il numero di iscritti e di simpatizzanti e le richieste di informativa e/o di intervento sindacale che ci vengono rivolte.  
Alla base di tutto ciò crediamo vi siano alcuni elementi, di facile riconoscibilità da parte dei lavoratori, che caratterizzano, pur tra le non poche difficoltà, il nostro modo di essere e fare sindacato.
In particolare, la Cub-Sallca:

  • continua a rappresentare, con coerenza, un modello di sindacato profondamente diverso da quello (verticistico, burocratico, lontano dalla realtà di lavoro quotidiana) che soprattutto le giovani generazioni si sono abituate a conoscere in questi anni. Un modello basato sull'autorganizzazione, su sindacalisti-lavoratori mai in distacco permanente, su competenze nate dalla conoscenza diretta dei problemi.  
  • garantisce, a chiunque la desideri, un'informativa costante (meglio, una sistematica "contro-informazione"), sia sulle tematiche aziendali e di categoria sia su quelle di carattere generale, alternando analisi più approfondite con volantini o notizie spot spesso indispensabili per integrare o decifrare i sempre più scarni ed inconcludenti bollettini delle varie sigle "trattanti". 
  • dalla fusione ad oggi (incredibile, se ci pensate…) è stato l'unico sindacato a chiamare i lavoratori ad iniziative di lotta a livello di Gruppo (sempre coronate da adesioni assai superiori alla nostra forza organizzata) per contrapporsi allo strapotere aziendale. Ciò è avvenuto dapprima durante le trattative per l'"armonizzazione" contrattuale (che per i sindacati "camomilla" non ha avuto particolari ricadute negative…), poi per meglio tutelare i lavoratori ceduti con le loro filiali, infine contro le modalità di costituzione del "consortiu".
  • affianca (e connette coerentemente) le iniziative aziendali/settoriali con un forte impegno confederale sulle questioni che investono l'intero mondo del lavoro, sviluppando l'attenzione e la partecipazione della categoria in occasione di mobilitazioni su temi quali la difesa dello stato sociale e della previdenza pubblica, lo scippo del TFR, l'equità fiscale, la democrazia sindacale, il ripristino della scala mobile, ecc..

Evidentemente, l'esistenza e l'attività del sindacato di base non sono state sufficienti ad impedire (almeno sino ad oggi) il progressivo e grave deterioramento delle nostre condizioni di lavoro, sia a livello salariale che normativo. E tuttavia (o forse proprio perchè il contesto è questo e le responsabilità delle altre sigle sindacali sono chiare) quanto siamo riusciti a fare, oltre al consenso per le nostre iniziative, ha fatto anche crescere, in una più ampia fascia di colleghe/i, la consapevolezza di una specifica utilità del Sallca.
(…mi dà informazioni che altrimenti non avrei;  mi garantisce nelle assemblee di poter scegliere tra posizioni diverse; mi permette di partecipare a scioperi in cui credo e che nessun altro proclama;  mi fido dei suoi rappresentanti negli enti aziendali; nelle filiali e negli uffici dove operano i suoi delegati c'e' maggior consapevolezza dei nostri diritti e maggior rispetto delle normative…)   
Uno degli scopi di questo volantino (e della "campagna" che contestualmente avviamo) è quello di far crescere anche un altro elemento di consapevolezza che ci sembra meno diffuso.
E cioè che, quanto abbiamo faticosamente costruito in questi anni (con il contributo essenziale degli iscritti e dei militanti "della prima ora") non è dato per sempre, non va avanti per inerzia, anzi è sempre pericolosamente a rischio!

Il sindacato di base non dispone di robusti apparati burocratici e di tesoretti da utilizzare per tirare avanti negli anni grami e in attesa di tempi migliori. La frase, che spesso utilizziamo, per cui esso vive "della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori" non è certo uno slogan rituale.
Occorre sempre ricordare che la grave situazione in cui versa la democrazia sindacale in questo paese (e nel nostro settore in particolare) e soprattutto il fatto che nelle banche i sindacalisti continuino a non essere  eletti "dal basso" in libere elezioni generali (un autentico scandalo) priva i quadri ed i delegati del Sallca della possibilità di usufruire anche solo di un'ora di permesso sindacale retribuito !    
Ogni volantino, ogni riunione, ogni intervento sul territorio a noi costa in termini di giorni di ferie, banca delle ore, tempo libero e quant'altro. Ma tutto ciò non è certo sufficiente e allora non si può che ricorrere ai permessi ed alle aspettative sindacali non retribuite il cui onere, naturalmente, deve essere rimborsato, almeno in parte, ai quadri sindacali che ne usufruiscono.      
Il nostro "bilancio sociale" è quindi assai semplice. Più sono gli iscritti e maggiori sono le entrate che ci garantiscono, più aumenta la possibilità di iniziativa e di intervento sindacale. Se la ruota si inverte, le conseguenze ci sembrano chiare.

Esiste, inoltre, la necessità di avviare il ricambio generazionale del quadro attivo del Sallca. Si tratta di un'esigenza accelerata dai massicci piani di prepensionamento realizzati in questi anni dalla banca (che hanno inciso ovviamente anche sulla struttura e sulla rete di collegamento della nostra organizzazione) ma che risponde pure a precise ragioni di merito sindacale.
La composizione della popolazione lavorativa in banca sta cambiando con una velocità impressionante; con essa muta in profondità la percezione che il bancario ha di se stesso e che ha di lui la società. Inutile, forse, ricordare quanto i processi di ristrutturazione aziendali e le nuove tecnologie abbiano trasformato il nostro lavoro.

Anche per i processi di esodo anticipato sopra ricordati, escono dal processo produttivo migliaia di lavoratori con elevato tasso di sindacalizzazione ma, soprattutto, con una forte coscienza di una storia collettiva di diritti conquistati e poi persi.

Per i neoassunti la porta di ingresso è la precarietà. Le generazioni che si susseguono si caratterizzano, una dopo l'altra, per i minori diritti normativi e per livelli salariali sempre più modesti. Sono le conseguenze delle dissennate politiche sindacali degli ultimi vent'anni che noi abbiamo combattuto, ma i giovani colleghi questa storia non la conoscono e spesso, per loro, un sindacato vale l'altro se offre un buon pacchetto di servizi.

L'interesse e la fiducia dei giovani bancari per l'azione collettiva e sindacale sono notoriamente (diremmo inevitabilmente) bassi ma soprattutto (ed è il dato più negativo) lo sono coscienza e conoscenza: sono i frutti avvelenati della stagione sociale che vive il nostro paese da ormai troppo tempo. E, tuttavia, basta scavare un pò per capire che (altrettanto inevitabilmente) esiste un potenziale straordinario per iniziare a risalire la china.

Noi possiamo (e dobbiamo) fornire gli strumenti ma, soprattutto per un sindacato di base, sta alle nuove generazioni individuare le proprie strade, le proprie priorità ed anche i propri rappresentanti.

Quella che abbiamo definito, con termini un pò obsoleti, "Campagna straordinaria di tesseramento e rilancio dell'iniziativa sindacale" prova a prendere di petto le questioni accennate e nasce in un luogo e con due obiettivi ben precisi.

Il luogo sono i palazzi di sede del centro di Torino.

Da un lato, si tratta di una delle realtà dove il radicamento della Cub-Sallca ed il consenso alle sue proposte ed iniziative hanno raggiunto un livello significativo e dove, riteniamo, quegli elementi di riconoscibilità ed utilità del nostro modo di fare sindacato siano largamente percepiti da un rilevante numero di lavoratori.  

Dall'altro, stiamo parlando di un mondo assai complesso e diversificato (da un punto di vista professionale, organizzativo, ecc…), difficilissimo da presidiare sindacalmente ma ovviamente strategico, dove è maggiore la distanza tra ciò che c'è e ciò di cui ci sarebbe bisogno (anche per l'agghiacciante invisibilità dei sindacati concertativi).

Infine, è uno dei luoghi in cui, sul piano della coscienza e della prassi sindacale, la disarticolazione della categoria tra "vecchi" e "giovani" bancari (soprattutto nel dopo fusione) è maggiormente percepibile, lasciando questi ultimi in balia della discrezionalità e dell'arroganza del comando aziendale.     

Gli obiettivi, come detto, sono due, con orizzonti temporali ben diversi.

  • da subito, rafforzare il Sallca, trasformando almeno parte del consenso diffuso, in un maggior numero di iscritti, contatti, quadri sindacali di base;
  • in prospettiva, rilanciare l'azione e la coscienza sindacale nei nostri luoghi di lavoro, sia ampliando e razionalizzando la rete di controinformazione, sia avviando una serie di incontri e iniziative con i colleghi più giovani (ma non solo) su tematiche concordate (anche di vera e propria "alfabetizzazione sindacale").

In sostanza ci proponiamo di:

INCREMENTARE (IN MODO SIGNIFICATIVO) IL NUMERO DI ISCRITTE/I
Ci rivolgiamo, ovviamente, a quanti in questi anni hanno spesso o sempre condiviso le nostre proposte e iniziative, votato per noi nelle assemblee, sostenuto le nostre candidature negli enti aziendali. La crescita della nostra organizzazione è una condizione indispensabile per contare di più. Non basta più tifare, occorre partecipare.

AMPLIARE LA NOSTRA MAILING LIST
"Coprire" i palazzi diventa sempre più difficile. Nei soli mesi estivi il Sallca ha prodotto una decina di volantini, crediamo tutti di interesse. Vuoi essere sicuro di ricevere tutto e subito? Autorizzaci ad inviarti il nostro materiale sulla mail di casa o di lavoro.

RACCOGLIERE (ANCHE PARZIALI) DISPONIBILITA' A LAVORARE CON NOI
Il nostro è un appello a iscritti vecchi e nuovi, ad ex delegati di altre sigle che hanno lasciato per delusione, a chi è stufo di subire passivamente. Il rinnovamento del quadro militante del Sallca, come detto, è un'esigenza vitale. Nessuno si deve preoccupare: "da ognuno secondo le proprie possibilità" (parafrasando un vecchio saggio). Da fare ce n'è per tutti.  

SCADENZARE UNA SERIE DI INCONTRI DI INFORMATIVA SINDACALE
Non sai che una volta c'erano i funzionari e non gli apprendisti, gli automatismi di grado e non i sistemi incentivanti? Vorresti, ma hai timore, di uscire alle 5, segnare lo straordinario, partecipare ad un'assemblea? Il messaggio è per te. Abbiamo già ricevuto molte "manifestazione di interesse" ma vogliamo definire assieme gli argomenti da approfondire. Indicaceli.

INSOMMA: VUOI ISCRIVERTI, RICEVERE IL NOSTRO MATERIALE, DARCI UNA MANO, CAPIRE MEGLIO, SUGGERIRCI QUALCOSA, FARCI CRITICHE ?
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C.U.B.-S.A.L.L.C.A.  Intesa Sanpaolo
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