Ci riferiamo agli articoli apparsi sulla stampa di domenica 13 dicembre dove lei, dottor Salza, affermava che i sanpaolini sono felici di lavorare in questa banca: lei sbaglia, tutti noi, compresi quelli che già lavoravano in Intesa, siamo entusiasti di lavorare per lei.

Che dire poi di quelli che non ci sono più (in azienda…) perché ceduti come soprammobili insieme alle filiali, prima per fare un favore a Credit Agricole e poi per l'intervento dell'Antitrust?

Forse i più entusiasti sono i colleghi che sono andati, che stanno per andare o che andranno nel fondo esuberi. Pensi che la domanda ricorrente dei colleghi è: quando ci sarà un nuovo fondo esuberi? Tra l'altro, perché continuare a spendere soldi in ricerche sul "clima aziendale" (di cui, peraltro, siamo ansiosi di conoscere i risultati) di fronte ad un così luminoso esempio dell'aria che si respira in azienda?

I più entusiasti, in questo momento sono i lavoratori di Banca Depositaria, che cercano di capire se l'azienda, in caso di cessione, rispetterà l'accordo che prevede il loro ritorno nel Gruppo. E non manca la soddisfazione tra tutti i lavoratori "deportati" nel Consorzio che vorrebbero ringraziare anche per la generosità aziendale nel mandare il loro lavoro ai colleghi della Romania (sarà la Banca dei Territori che si allarga sempre di più?).

Anche i clienti potrebbero manifestare tutto il loro apprezzamento per "l'accentramento" delle operazioni e i  disagi che ne derivano, dagli errori, ai ritardi nell'invio delle ricevute (quando non vengono perse).

Tra i colleghi dei palazzi torinesi (a partire da quelli della sempre più accerchiata Banca dei Territori) l'entusiasmo è alle stelle: continua emorragia delle lavorazioni a più elevato contenuto professionale; avanzamenti e prospettive di carriera pressoché azzerate; sistema premiante assurdo e discriminante; tornelli dappertutto e ascensori che non funzionano; open space sovraffollati; piani-ferie da consegnare anche con un anno di anticipo, ecc… 

Più in generale tutti i dipendenti di Intesa Sanpaolo sono euforici per il fatto di lavorare in una banca dove le buste paga vengono sbagliate, dove sono consegnati buoni pasto non spendibili, dove vengono calcolate arbitrariamente le indennità di sostituzione dei direttori (ultimamente, addirittura, non erogate), dove viene negata l'elasticità d'orario ai fruitori di Legge 104 e permessi per allattamento. E poi provvedimenti disciplinari a pioggia per futili motivi, centinaia di pagine di normativa interna, contrazione drastica dei finanziamenti ai circoli ricreativi, e gli esempi potrebbero continuare.

Badi che queste cose non le denunciano i soliti estremisti del sindacalismo di base, ma le può leggere tranquillamente sui comunicati dei sindacati "responsabili" e sempre proni ai voleri della dirigenza aziendale.

Abbiamo molto apprezzato la sua risposta al Sindaco di Torino, laddove gli ricordava che lei "in banca ci lavora". Ecco, la inviteremmo a tenere conto delle nostre osservazioni perché, senza nulla togliere al suo indiscutibile impegno, abbiamo l'impressione che noi in banca ci lavoriamo di più. Tutto questo, fermo restando che non vogliamo entrare nelle diatribe tra lei, Chiamparino (che, peraltro, ha ottenuto i soldi che cercava) e Benessia e che le auguriamo che possa innalzarsi al più presto il grattacielo a sua imperitura gloria.

L'occasione è gradita per formulare i nostri migliori auguri a lei ed a tutta l'illuminata dirigenza del gruppo bancario.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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