L'esito favorevole della sentenza nella causa intentata dalle sigle del primo tavolo per la vicenda di Banca Depositaria è un'eccellente notizia, che crea condizioni più favorevoli per la prosecuzione della battaglia.

Come abbiamo ribadito anche nell'ultimo numero di Consortium, nessuno però può illudersi che la storia finisca qui: sicuramente l'azienda farà ricorso, ha già annunciato che continuerà la procedura per la cessione, comunque il dispositivo della sentenza dovrà essere analizzato attentamente, perché non produrrà automaticamente il mantenimento dei lavoratori all'interno del gruppo.

Due elementi però emergono con chiarezza. Il primo è che l'azienda non è invincibile e affrontarla con determinazione ha prodotto uno stop, seppure non definitivo, che non aveva preventivato. Il secondo dato certo è che nessuno potrà cullarsi nell'idea che gli avvocati rappresentino la soluzione esclusiva per tutti i problemi; l'azienda non recederà così facilmente dai suoi propositi e per farla ricredere sarà necessaria la mobilitazione dei lavoratori.

Questo dato emerge con forza e dovrebbe indurre tutti a mettere da parte le polemiche per privilegiare l'esigenza di una convergenza delle diverse forze sindacali per raggiungere l'obiettivo comune.

Da questo punto di vista la Cub-Sallca sosterrà con spirito unitario tutte le iniziative di lotta messe in piedi anche dalle altre sigle sindacali, quelle già proclamate e quelle future, naturalmente finalizzate a fare rientrare i lavoratori nella banca in via definitiva.

Anche la Cub-Sallca ha aperto la procedura per indire scioperi e potrà farlo a partire dai primi giorni di febbraio. La procedura di sciopero verrà messa a disposizione dei lavoratori per garantire la continuità delle iniziative e non la consideriamo certo una nostra "proprietà" esclusiva.

Invitiamo tutti a riflettere sull'opportunità di arrivare anche ad un momento di mobilitazione di tutto il gruppo. La vicenda di Banca Depositaria colpisce tutti perché dimostra che abbiamo a che fare con una dirigenza aziendale inaffidabile e che non rispetta gli accordi.

Inoltre, dopo i circa 4.000 lavoratori ceduti in più riprese con le filiali, oggi rischiano di essere venduti altri 400 colleghi. A chi toccherà la prossima volta?

In questa fase è necessario che tutti abbandonino gli interessi di parte e che ci sia un atteggiamento unitario e responsabile da parte di tutte le sigle.

Noi manterremo questo atteggiamento perché la tutela dei lavoratori di Banca Depositaria e la loro permanenza all'interno del gruppo sono obiettivi irrinunciabili e che andranno perseguiti fino in fondo con tutti i mezzi.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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