RIDUZIONE DEI ROP E  ORARIO POMERIDIANO: CONSUETE IMPROVVISAZIONI.

Partiamo dal tema più facile: dopo, immaginiamo, approfonditi studi l'orario pomeridiano delle filiali diventa uniforme: quelle di Cariparma storiche chiuderanno un quarto d'ora dopo (ed i cassieri beneficieranno di un aumento del 14% dell'indennità di cassa), quelle ex Intesa chiuderanno un quarto d'ora prima.

Dovevano passare quasi tre anni dall'acquisto di 200 filiali ex Intesa per partorire la soluzione più banale, ovvero la riduzione a metà strada (un quarto d'ora) dell'intollerabile differenza di mezz'ora tra l'orario delle filiali Cariparma "doc" e quello delle filiali acquisite?

Oltretutto sono tre anni che si parla di questo ma, soprattutto, di rinnovare un sistema informatico abbondantemente in ritardo, che richiede lungaggini intollerabili per le operazioni di chiusura contabile. Niente da fare neppure questa volta, tanto più che, nel frattempo, sono sopraggiunti ulteriori aggravi come la quadratura dei cosiddetti bancomat "evoluti" (mai nome fu più inappropriato).

Se sull'orario si traccheggia, l'improvvida idea di ridurre drasticamente il numero di Rop rischia invece di determinare guai seri. Tale "innovazione" mostra palesemente una totale non conoscenza delle realtà delle filiali e conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l'unico metro di riferimento nelle scelte organizzative è il taglio dei costi.

Dei 179 Rop esistenti, solo 78 resteranno al loro posto, 44 saranno destinati a nuclei controlli di Area, 57 saranno "riqualificati" e destinati a nuovi incarichi.

Nelle filiali che verranno private del Rop ciò si tradurrà in un'ulteriore riduzione di organico e nel riversarsi di nuove incombenze su chi rimane, oltretutto con seri problemi di formazione per chi non ha mai svolto questo compiti.

Parliamo, comunque, di una rete già stremata da livelli di organico del tutto inadeguati. E' ormai diventata prassi usuale il costante ricorso a personale, soprattutto di cassa, che viene spostato, di volta in volta, da una filiale all'altra: in pratica i lavoratori non hanno più una sede fissa, ma diventano addetti di una "squadra sostituzioni" non ufficializzata.

Suggeriamo, come unico strumento di difesa per i lavoratori, il rispetto scrupoloso di orari e normativa: se il lavoro si ingolfa e resta indietro il problema dovrà essere risolto da chi "dirige" con così grande maestrìa e non dalla "truppa".

Bollettino periodico a cura della Federazione di Torino della CUB-SALLCA

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