Firmatari:

  • Confederacion General del Trabajo CGT (Stato Spagnolo)
  • Confederacion Intersindical (Stato Spagnolo)
  • Intersindical Alternativa de Catalunya IAC (Catalunia)
  • Confederazione Unitaria di Base CUB (Italia)
  • Confederazione Italiana di Base UNICOBAS(Italia)
  • Cobas (Italia)
  • Unione Sindacale Italiana USI (Italia)
  • SAC Syndikalisterna (Svezia)
  • British Industrial Workers of the World IWW (Gran Bretagna)
  • Sindacato Dei Lavoratori intercategoriale SDL e RDB (Italia)
  • Transnationals Information Exchange TIE (Germania)
  • Union syndicale Solidaires (Francia)
  • Confederation Nationale du Travail CNT (Francia)

La "crisi" segna lo scacco assoluto delle ideologie neoliberiste e delle politiche che mirano ad affidare al mercato le sorti dell'umanità. Era comico, l'anno scorso, vedere quelli che, come tutti i nostri governanti, erano in beata adorazione della libera concorrenza, trasformarsi in apostoli dell'intervento dello stato. Ma se sono diventati favorevoli all'intervento dello stato, era per salvaguardare degli interessi privati secondo il ben noto precetto: "Socializzare le perdite, privatizzare i profitti".

Così migliaia di miliardi di soldi pubblici, soldi nostri, sono stati spesi, senza discutere, per salvare le banche e gli azionisti, mentre nel frattempo "è impossibile" trovare un soldo per rispondere ai bisogni sociali.

Ma non è tutto. La crisi finanziaria ha raggiunto l'economia reale, la recessione è presente con una raffica di licenziamenti; padroni e governanti sono ben decisi a continuare ad attaccare i diritti sociali dei salariati, specialmente in materia di protezione sociale, di diritto del lavoro, di condizioni di lavoro e di salvaguardia della salute sul lavoro. Il loro obiettivo è di far pagare la crisi ai salariati/e spronando in ogni paese l'unità dietro la politica governativa per cercare di far ingoiare la pillola. La xenofobia, il razzismo sono piaghe che noi combattiamo. Sindacalisti, noi costruiamo la solidarietà internazionale dei lavoratori/trici per rispondergli!

I padroni e gli azionisti si sono ingozzati di dividendi, di regali fiscali di ogni tipo, di remunerazioni esagerate che hanno prodotto arricchimenti che sorpassano l'immaginazione. Tocca a loro pagare la loro crisi. A noi di imporgli le nostre esigenze sociali. Più che mai la mobilitazione dei salariati è all'ordine del giorno!

  • Per assicurare il diritto al lavoro per tutti/e sviluppando le occupazioni socialmente utili e rispondendo ai bisogni collettivi.
  • Per impedire i piani "sociali", i licenziamenti, la precarietà (tutti i tipi di contratti, lavori a tempo determinato, part-time obbligatori, a progetto, ecc.).
  • Per garantire le prestazioni sociali e salariali ai disoccupati/e e alle categorie sociali particolarmente toccate dalla crisi (donne, immigrati, giovani, ecc.).
  • Per diritti sociali unificati verso il livello più alto, perché cessi il dumping sociale: salari, pensioni, indennità di disoccupazione, indennità e pensioni sociali minime, ecc.
  • Per difendere e sviluppare i servizi pubblici accessibili a tutti/e: sanità, istruzione, sostegno agli anziani non autosufficienti, cultura, trasporti, acqua, energia, ecc.
  • Per la riduzione dell'orario di lavoro senza perdite di salario e per l'abbassamento dell'età pensionabile.
  • Perché le risorse e la ricchezza siano distribuite in maniera solidale.
  • Perché i ricchi, gli imprenditori, i dirigenti (ecc.), contribuiscano con imposte progressive; chi guadagna di più deve pagare più tasse. Bisogna distribuire la ricchezza.
  • Per il diritto alla casa e ad una sana alimentazione.
  • Per garantire il diritto dei migranti.
  • Per l'uguaglianza tra uomo e donna.
  • Perché possiamo cambiare veramente il modello di produzione, di distribuzione e di consumo, creando lavoro dove c'è valore per la collettività: nell'educazione, negli asili nido, nelle scuole materne, nelle campagne, nel benessere sociale, nella cura alla persona, in tecnologie non aggressive e non inquinanti, nelle reti di trasporto pubblico, ecc.

  • Insieme, parteciperemo al contro-summit, organizzato in occasione dell'arrivo dei capi di stato europei e dell'America Latina, alla manifestazione del 16 maggio a Madrid.
  • Insieme, parteciperemo al contro-summit che si terrà a Barcellona dal 4 al 6 giugno, dei capi di stato euro mediterranei.
  • Insieme prenderemo altre iniziative in autunno.
  • Insieme parteciperemo alle marce europee contro la disoccupazione e la precarietà specialmente all'Assemblea Europea dei Disoccupati/e a Bruxelles il 16 ottobre e alla Manifestazione Internazionale il 17 ottobre.

Per salvare il loro sistema capitalistico, i padroni e gli azionisti si sono organizzati internazionalmente: il movimento sindacale deve agire attraverso le frontiere per imporre un altro sistema, non quello che sfrutta i lavoratori/trici, saccheggia le risorse naturali e i paesi poveri, e determina la carestia di una parte del pianeta.

Vogliamo proseguire nella creazione di una rete sindacale alternativa in Europa aperta a tutte le forze che vogliono lottare contro il capitalismo e il liberalismo.

Ovunque sviluppiamo e coordiniamo le lotte sociali e costruiamo una resistenza comune a livello europeo!

Di fronte alla crisi del sistema capitalista lo sciopero generale è necessario. Vogliamo costruirlo!

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