Le  rapine fanno parte del rischio del nostro mestiere e, fin quando sono incruente, ci limitiamo a riflettere sulla "ineluttabilità" dell'evento, sul fatto che nelle nostre zone si ripetono con  preoccupante frequenza, ecc.

Tutto ciò è sostenibile fin tanto che le norme di sicurezza sono esistenti ed osservate, fin tanto che il buon senso assiste il comportamento nostro ed altrui ma non è più tollerabile e suscita in noi rabbia e reazioni quando un evento di simile portata è avvertito ed è stato "annunciato".

E' accaduto ieri alla nostra filiale di Ponticelli in Viale Margherita alle 13,45.

In quella filiale sono in corso i lavori di ristrutturazione da circa due mesi. I colleghi hanno notato ed hanno fatto notare ai responsabili dell'impresa ed al referente aziendale che i bagni non erano più protetti , come in precedenza, da sbarre di ferro e che da lì sarebbe stato facile penetrare. Nessuno ha ritenuto di ascoltare i colleghi e dare credito alle legittime preoccupazioni e  proprio da lì ieri sono entrati i rapinatori. Solita scena, paura ed anche un ceffone per un lavoratore e la rabbia che ti prende proprio in virtù dell'allarme lanciato ed inascoltato.

Riteniamo che ci siano precise responsabilità aziendali e, con questo documento, le denunciamo per l'ennesima volta. Non vorremmo che i nostri documenti e le nostre iniziative contro questa superficialità e queste inadempienze aziendali si trasformassero in "prove schiaccianti" nel malaugurato caso in cui qualcuno possa subire danni, siano essi colleghi o terze persone.

Insomma questa rapina si poteva e doveva evitare.

Napoli 12 maggio 2010                                                                                        

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Federazione di Napoli
Banco di Napoli

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