Il 28 maggio 2010 si è svolta l'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni per approvare il bilancio e illustrare le linee di sviluppo futuro. Ci sembra doveroso portare a conoscenza dei lavoratori elementi importanti e utili per l'evoluzione futura del proprio zainetto, per raccogliere anche idee e suggerimenti che ci aiutino a continuare con serietà il nostro lavoro dentro gli organi amministrativi ed elettivi del Fondo.
Nella riunione si votava un bilancio siglato dal nuovo C.d.A., dove, per la prima volta, sedevano dei rappresentanti indipendenti votati da noi o indicati da sigle sindacali nostre alleate, per rompere il monopolio delle sigle "maggioritarie" che, da decenni, avevano sempre controllato in precedenza la "stanza dei bottoni".
Abbiamo registrato, in questo primo anno, un positivo cambiamento di clima nei rapporti tra CdA ed Assemblea, un dialogo più corretto e rispettoso.

Dobbiamo riconoscere anche un deciso miglioramento dei risultati del Fondo, che ha visto (quasi) tutti i comparti recuperare le pesanti perdite del 2008. Dati che sono contenuti nella relazione introduttiva al Bilancio, per una volta tanto chiara ed onesta, priva di trionfalismi e di retorica stucchevole.
Nell'Assemblea i nostri Delegati hanno dato atto agli Amministratori della costante attenzione alle richieste di miglioramento che vengono dagli iscritti, tra cui, come ultima, la possibilità di effettuare switch di comparto con finestre trimestrali, accolta in corso d'anno.
Detto questo e precisando che il bilancio è stato approvato all'unanimità, vogliamo anche farvi sapere ciò che non troverete nei comunicati ufficiali dei sindacati maggioritari, cioè gli aspetti critici che a nostro avviso permangono nella gestione del Fondo e che devono ancora trovare soluzione adeguata.
I nostri rilievi sono stati recepiti in un documento sottoscritto da 13 delegati su un totale di 25, appartenenti a 5 sigle sindacali diverse, che chiunque fosse interessato può richiederci.
Nel merito della gestione, abbiamo individuato in sintesi quattro principali punti critici:

  1. una gestione degli acquisti immobiliari opaca sotto il profilo del conflitto d'interesse e palesemente discorde dal modello della diversificazione geografica e di destinazione d'uso che il Fondo si era dato;
  2. un ruolo preponderante della società di consulenza GDP Sim, che ingloba troppe funzioni fondamentali, dalla costruzione e revisione del modello d'investimento, alla consulenza tattica e strategica, alla gestione e rendicontazione delle operazioni predisposte;
  3. un peso eccessivo della componente "extra-benchmark" presente nei vari comparti (quella che consente un'ampia discrezionalità nella scelta degli strumenti finanziari):
  4. una richiesta di chiarimento sulla quota di titoli governativi dell'area euro emessi dai paesi "deboli" (Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo).

Nelle risposte fornite dagli Amministratori, abbiamo riscontrato una evidente disponibilità a farsi carico di alcune delle nostre richieste. Pur negando ogni ipotesi di conflitto d'interessi tra Fondo e Azienda "contribuente" sul versante della gestione immobiliare, è emersa la determinazione di voler attuare davvero la diversificazione degli acquisti, sfruttando sia la disponibilità ancora liquida della Sicav Emera, sia la possibilità di comprare "a leva", cioè tramite debito.
Sulla questione GDP Sim, il Fondo intende cercare alternative tramite gara, in modo da realizzare una rotazione, almeno parziale, delle funzioni affidate al consulente, basandosi comunque non sul principio esclusivo del minor costo, ma tenendo conto anche della qualità e affidabilità nel tempo delle prestazioni fornite.
Per quanto riguarda la gestione "extra-benchmark", è stato dichiarata l'intenzione, preesistente, di ridurla sin da subito dal 15% al 10%, per portarla gradualmente al 5% come obiettivo.
Infine è stata fornita una approfondita disamina della presenza di titoli PIGS nei comparti del Fondo, particolarmente significativa per il Difensivo (8%) ed Etico (7%), in linea peraltro con i benchmark di riferimento. Il Fondo ha scelto di mantenere le posizioni confidando nel successo del piano di stabilizzazione elaborato dalla Commissione Europea, impegnandosi a monitorare con continuità e scrupolo l'evoluzione della situazione.
E' stato altresì comunicato una significativa variazione futura del comparto Difensivo, che potrà accogliere fino al 20% di investimenti immobiliari, con possibilità di switch straordinario in occasione del varo del nuovo assetto.
Come noto, il Fondo potrà accogliere a breve, in automatico, le posizioni degli iscritti dei dipendenti Carifirenze, facendo invertire la tendenza che lo vedeva escluso dalla possibilità di ricevere nuove iscrizioni, come è accaduto dopo la fusione. La centralità del nostro Fondo all'interno del Gruppo verrà riaffermata anche dall'apertura della Sicav lussemburghese all'apporto degli altri Fondi previdenziali del gruppo, scongiurando così il rischio di un futuro riassorbimento del Fondo in altre strutture.
I Delegati hanno infine annunciato l'intenzione di presentare una proposta di modifica del regolamento elettorale che presiede alle votazioni degli organi elettivi del Fondo, in modo da correggere in modo strutturale una situazione che vede le sigle sindacali maggioritarie nella possibilità di nominare, con il criterio delle preferenze incrociate multiple, gli amministratori del Fondo.
Nei prossimi mesi la proposta verrà ufficializzata e trasmessa agli organi statutari del Fondo, alle fonti istitutive e alle altre organizzazioni sindacali, chiedendo su di essa una discussione formale in ogni ambito. Naturalmente di questa proposta verranno investiti prima di tutto i lavoratori, per far sì che la partecipazione rispetto alle scelte che toccano tutti e possono segnare il nostro comune destino, siano discusse e condivise con il massimo grado di democrazia. Idee, proposte, contributi e critiche sono, come sempre, gradite e bene accette.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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