Firmato l'accordo in UBI Banca su premio e "clima". Siamo finalmente all'epilogo di una vicenda che si è protratta per parecchi mesi e che nel suo svolgimento, ma soprattutto nella sua conclusione a sorpresa, lascia un po' perplessi. Leggiamo il volantino unitario che cita la "mobilitazione" quale elemento chiave per l'apertura aziendale … per fortuna non ci manca il senso dell'umorismo.

Quello che si può d'acchito dire è che la firma di un protocollo sul clima aziendale e (facendo molto grossolanamente i conti sulla figura media del 3/3) 620 euro netti (anche se 460 in buoni benzina) contro i previsti 700 in busta (1050 lordi) fanno comodo a tutti … anche se frutto, almeno questi ultimi, di una trovata aziendale, di un "coupe de theatre" degno del miglior David Copperfield.

La trattativa sindacale, dopo i soliti proclami, si era ormai completamente arenata e appiattita sui famosi 200 euro, dopo lo stop alle deroghe al CCNL da parte delle segreterie nazionali. Se il ferro andava battuto finché caldo, eravamo, dopo sei mesi di scaramucce, al gelo più totale. Ciò che ha indotto l'azienda a questa mossa a sorpresa non ci è dato saperlo. Una cosa è certa, è riuscita a trasformare in una concessione aziendale un premio sacrosanto e a posticiparne l'erogazione tanto da avere sottomano i dati a fine 3° trimestre 2010, che evidenziano tra l'altro un calo di 45 milioni delle spese per il personale rispetto ai primi nove mesi del 2009, dovuto alla "riduzione dell'organico medio del personale dipendente" e alle "minori erogazioni sulla parte variabile delle retribuzioni", il tutto in attesa degli ulteriori risparmi dati dagli effetti dello "svecchiamento" previsti per il 4° trimestre. Certo è, che è riuscita ancora a spalmarne un buon terzo sull'esercizio 2011, a tentare di ritardarne gli effetti di cassa per un altro terzo con la destinazione di default ai fondi pensione integrativi, probabilmente a spuntare qualche interessante percentuale di sconto sull'acquisto dei buoni benzina e, se si trattasse di quelli della ERG, non sorprenderebbe se fosse già riuscita a riprendersi con la sinistra parte di ciò che darà con la destra; senza dimenticare, sempre grazie alla formula "benefit", il risparmio fiscale a parità di netto erogato e la mancata riparametrazione sugli inquadramenti.

I complimenti ancora ad una azienda che ha saputo portare dove voleva le rappresentanze sindacali e che con un colpo al cerchio ed uno alla botte ha salvato la faccia davanti all'opinione pubblica e ai propri dipendenti, legittimando nel contempo, al limite dello scadere del round, una controparte ormai chiusa all'angolo e sconfitta, ipotecando uno scenario che vedrà in futuro gli stessi attori mettere in scena pressappoco la stessa commedia … 

Il protocollo su "clima e pressioni commerciali" è un ottimo tentativo di riportare un po' di serenità nel lavoro quotidiano dei colleghi in rete, di eliminare eventuali forzature e riportare sui binari della correttezza i comportamenti di "ufficiali" troppo zelanti. Lo strumento deputato alla verifica periodica è una "commissione paritetica". Il problema che però si pone è sempre lo stesso: quante sono le commissioni paritetiche che dovrebbero governare o almeno controllare l'applicazione degli accordi? Ne vengono in mente un paio: formazione e rientri in UBI. E quante volte si sono riunite?… Il rischio che anche stavolta si faccia la stessa fine non è remoto. Speriamo sinceramente di essere smentiti dai fatti.

Dopo i tarallucci e vino di questa tornata si passerà ora ai piatti forti sul tavolo dei nazionali: Fondo esuberi e CCNL. Se è vero che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare … viste certe premesse probabilmente non ci sarà nemmeno partita.

C.U.B. – S.A.L.L.C.A.
Credito e Assicurazioni

questo post è stato letto5427volte