Qualcosa comincia a muoversi sul fronte dei colleghi e delle colleghe in esodo che rischiavano di rimanere senza reddito a seguito dell'introduzione delle finestre mobili.

Coloro che si sono trovati "scoperti" nel corso del 2011 riceveranno tutti gli arretrati dall'Inps, attraverso l'intervento del Fondo Sociale dello Stato.

Nel 2012 gli esodati "a rischio" sono quasi 2.000. Anche per loro è previsto l'intervento del Fondo Sociale per coprire il "prolungamento".

Per il 2012 però non è ancora stato autorizzato lo sblocco dei fondi.

Occorre quindi tenere la guardia alta.

La nostra Confederazione è stata molto attiva su questo fronte con varie iniziative del "Comitato Cornuti e Mazziati" (ironico ma vero) che ha denunciato Monti per non aver emanato tempestivamente il decreto a sostegno del reddito dei lavoratori.

Potete verificare le iniziative del Comitato su http://www.cub.it/.

Intanto si registra l'ennesimo colpo di scena per quel che riguarda l'ultimo l'accordo sugli esodi del 28 luglio 2011.

Il decreto Milleproroghe approvato alla Camera ha di nuovo creato dubbi e problemi. L'iniziale versione, per cui valevano le vecchie regole pensionistiche per gli accordi firmati entro 4 il dicembre, è stata modificata con l'aggiunta che ciò vale solo per i lavoratori effettivamente usciti entro il 2011.

Quello che emerge come costante in tutta questa vicenda è il tentativo dell'azienda di non farsi carico dei problemi nascenti dalle modifiche legislative. La fornuletta del passato ("in caso di modifiche le parti si incontreranno per valutare la situazione") appare ormai del tutto inutile. I dilettanti allo sbaraglio (i sindacati concertativi) dovranno in futuro prevedere precise clausole di garanzia per non lasciare, come sta accadendo, i colleghi in uno stato di drammatica incertezza.

Sperare solo nel buon cuore dello Stato, di questi tempi, non pare essere una grande idea.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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