RINNOVO CONTRATTO DEL CREDITO: VOTARE NO PER NON TORNARE INDIETRO
Cresce lo scandalo per questo accordo, che è stato smontato e spiegato nei dettagli da vari comunicati, nostri, di aree in dissenso di altre sigle, del comitato per il NO.
Dal primo tavolo sindacale si cerca di giustificare l'ingiustificabile con argomenti risibili.
Si dice che è il massimo che si potesse fare in tempo di crisi.
Eppure non si può dare per scontato che le banche italiane siano così malmesse. Le continue iniezioni di denaro della BCE hanno consentito loro di ricevere a dicembre 114 miliardi di Euro all'1%, subito reinvestiti in titoli di stato al 6%. Adesso è arrivato un nuovo regalo da 139 miliardi. Dobbiamo pagare sia come cittadini (per i soldi regalati dalla BCE e non usati per lo sviluppo) sia come lavoratori con il contratto?
Si paventano disastri se i bancari rimanessero senza contratto.
A parte il fatto che siamo senza rinnovo da un anno e tre mesi e non è successo nulla, sostenere che con il contratto scaduto non ci sono tutele aprirebbe le porte ad un contenzioso legale ingestibile per le aziende. Ma se davvero fosse una così grave catastofe, perchè hanno aspettato 3 mesi dopo la scadenza per presentare la piattaforma e 11 mesi d'inerzia prima di arrivare alla farsa finale di chiudere in 3 giorni un accordo che non sono riusciti a fare in un anno? Non facciamoci prendere in giro. Gli assicurativi avevano il contratto scaduto dal dicembre 2009. Non è successo nulla nel frattempo e ora l'hanno rinnovato con un modesto aumento contrattuale (ma più dignitoso, senza i trucchi del nostro) e congelando tutte le questioni normative che vengono rinviate alle solite commissioni.
E' stato difeso il potere d'acquisto.
I soldi dati con una mano vengono ripresi con l'altra (TFR calcolato per tre anni solo su alcune voci, aumento che non vale per TFR e contributi previdenziali). Per i più giovani il blocco dell'anzianità per 19 mesi ai fini degli scatti provoca un danno permanente di svariate migliaia di Euro nel corso della loro vita lavorativa. Unificare Vap e sistema incentivante, poi, promette solo nuovi disastri ed un aumento delle pressioni commerciali.
Verranno creati 15.000 posti di lavoro (o 18.000, o 30.000, a scelta).
L'unica cosa certa è che è stato regalato il salario d'ingresso per i neoassunti (meno 18% per 4 anni). L'altra cosa certa è che si arriva dalla proclamazione di migliaia di esuberi nei vari gruppi bancari che non si sa come verranno gestiti a causa della riforma (?) pensionistica. E intanto Monte Paschi minaccia licenziamenti, altrochè assunzioni.
Con l'allargamento dell'orario di sportello si creerà nuova occupazione.
Nella piattaforma votata non si parlava di allargare l'orario di sportello. Le banche, se vorranno, potranno farlo dalle 8 alle 20 senza necessità di accordo sindacale. Ma chi l'ha detto che con i turni ci saranno assunzioni? Intanto le banche hanno le mani libere poi si vedrà.
Altre parti negative, come la fungibilità dei quadri o la dichiarazione comune sulla fruizione delle ferie, non trovano giustificazioni di nessun tipo.
Questo accordo è una presa in giro dall'inizio alla fine. La piattaforma votata è stata buttata nel cestino, la crisi è stata usata come scusa per chiudere in fretta un accordo che è un regalo ai banchieri, anziché tornare in categoria a chiedere un nuovo mandato. Il voto sarà "autocertificato", cioè i verbali sull'esito delle assemblee saranno redatti dai sindacalisti a favore dell'accordo. Di fronte a questa beffa, nei contenuti e nei metodi, va sconfessato l'operato delle segreterie dei sindacati firmatari.
Ci vuole un NO secco che significhi SI alla democrazia sindacale, SI ad una reale verifica della rappresentanza, SI ad una piattaforma dei lavoratori condivisa, SI a lotte e mobilitazioni per portarla avanti e difenderla.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Credito e Assicurazioni
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