Venerdì 6 Aprile si è conclusa (per lo meno in base al calendario a nostra conoscenza…) la tornata di Assemblee per l'approvazione dell'ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale che ha riguardato le lavoratrici ed i lavoratori di Intesa Sanpaolo della provincia di Torino

Mentre a livello nazionale la situazione è ancora molto controversa (tra dati contrastanti, assemblee commissariate, accuse di brogli, scarsa trasparenza, ecc) qui il risultato finale (non ufficiale, ma sono possibili solo alcune limature) parla assolutamente da solo.

  SI NO Astenuti
Torino Città 20,13% 77,29% 2,58%
Palazzi Lingotto/Moncalieri 11,30% 86,02% 2,68%
Provincia 45,82% 47,73% 6,44%
       
Totale 25,54% 70,71% 3,75%

La consultazione è stata capillare, la partecipazione molto alta (hanno votato più di 2.800 colleghi), il confronto serrato, il controllo democratico del voto pressoché generalizzato.  

Naturalmente, siamo perfettamente consapevoli che il dato che conta per l'approvazione o la bocciatura del Contratto è solo quello nazionale. E, tuttavia, una sconfitta così catastrofica a livello locale da parte dei sindacati firmatutto non può (non deve) essere priva di conseguenze!

Ci preme segnalare che, a differenza di molti altri territori dove intere strutture sindacali si sono espresse per il NO, qui (tranne alcune lodevoli eccezioni individuali) le sigle firmatarie sono state compatte e determinate nel sostenere il SI, impegnando anche molti illustri dirigenti nazionali e regionali; la stessa Falcri ha assunto pubblicamente un atteggiamento estremamente prudente…
Eppure la debacle è stata totale. La logica vuole che noi si chieda le dimissioni di gruppi dirigenti così screditati (non è certo la prima prova…). E così facciamo. E, tuttavia, ben sappiamo che non succederà nulla e che, comunque, l'assenza di regole democratiche per l'elezione dei rappresentanti sindacali non consentirebbe, per quella via, il necessario ricambio.

Riflettiamo, però. Questo straordinario successo del NO (contro un contratto vergognoso ma anche contro le menzogne, la rassegnazione, il ricatto, lo scippo della democrazia sindacale) è certo prevalentemente merito di tante lavoratrici e tanti lavoratori di questa banca.

Ma non è forse stato ottenuto anche grazie alla nostra determinazione, competenza, forza organizzata?

Non bisogna "stracciare la tessera". Non basta, è un errore grave se non si accompagna ad un'alternativa.

Occorre rafforzare il sindacato che c'è; quello che porta la memoria del passato, che è utile nel presente e che deve animare le lotte del futuro. 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
RSA Intesa Sanpaolo/ISGS Torino/Moncalieri

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