Di seguito il testo della lettera inviata al Presidente della Repubbliac ed al Presidente del Consiglio a proposito dell'incredibile vicenda del lavoratore licenziato dal BAnco di Desio e della Brianza in seguito alle sue denunce sul trasferimento illecito di fondi all'estero.


Ill.mo Presidente della Repubblica, Ill.mo Presidente del Consiglio,

questa lettera aperta è simbolicamente datata – non a caso – il primo maggio festa di tutti i lavoratori.

I lavoratori, i pensionati e coloro che pagano, pagheranno ed hanno sempre pagato le tasse sono stati recentemente colpiti senza pietà dal Governo in carica che è stato "proposto"  dalla Presidenza della Repubblica.

Invece di colpire i problemi dalla radice recuperando centinaia di miliardi all'anno dall'evasione fiscale, dal riciclaggio e dalla corruzione imperante nel Paese, le uniche misure fino ad ora adottate sono state percepite dalla popolazione come a senso unico ed inique.

Tanti proclami a proposito di evasione fiscale e di riciclaggio, ma quando si presenta un caso chiaro ed anche clamoroso nella sua evidenza, nessuno di quelli che avevano pontificato fino ad un minuto prima si adopera affinché non siano colpiti sempre e solo i soliti noti: i lavoratori, i pensionati e gli onesti.

C'è un caso clamoroso evidenziato dalla trasmissione REPORT andata in onda il 15 aprile 2012 che è stata vista da più di 5 milioni di Italiani nonostante l'ora tarda: il caso Banco Desio (il servizio si intitolava "Il Gioco delle Parti"). Si tratta di una banca Italiana che da anni aveva messo in piedi un meccanismo ben oliato e strutturato per permettere ai propri clienti più abbienti di trasferire somme grandi a piacere all'estero. Un meccanismo sofisticato attraverso il quale evasione fiscale e riciclaggio di dimensioni milionarie sono andati a braccetto per anni con evidenti enormi danni per la Comunità.

Nel frattempo chi ha scoperchiato il vaso, un nostro iscritto che è stato intervistato nel servizio andato in onda su REPORT, ha perso il lavoro essendo stato licenziato ritorsivamente dalla banca!

Presidente Napolitano, Presidente Monti fateci vedere, ognuno nel proprio ruolo, – in un caso semplice e chiaro come quello di Banco Desio – che esiste qualche personaggio politico/istituzionale – in questo Paese – con un minimo di dignità e di coerenza.

Lei – Presidente Napolitano – ha recentemente efficacemente dichiarato: "Gli evasori sono indegni di chiamarsi Italiani".

Ed una banca che fa riciclaggio e che fa evadere centinaia e centinaia di clienti come la si dovrebbe definire: "Indegna di operare in Italia"?   

Cosa intendete fare nell'immediatezza per il caso Banco Desio?

Occorre smettere di ragionare solamente in astratto quando si tratta di vicende che non riguardano la povera gente!

Secondo noi – come già peraltro richiesto  nell'incontro  con esponenti di spicco di BANKITALIA il 20 settembre scorso durante un Presidio davanti la sede di Milano – occorre che Banco di Desio e della Brianza S.p.A. e le sue società controllate vengano commissariate e vendute ad altro soggetto economico.

Non è più il tempo di sterili dichiarazioni, oggi occorre agire:  i milioni di lavoratori oppressi da salari insufficienti e da un carico fiscale "incivile" ed i 5 milioni di Italiani sintonizzati su REPORT debbono poter finalmente vedere fatti concreti. 

"Organismi economici, politici e di controllo che non combattano gli illeciti o addirittura li consentano nella quotidiana operatività vanno perseguiti ad ogni livello, in ogni modo consentito ed in ogni luogo dal momento che costituiscono un pericolo paragonabile se non superiore a quello della moltitudine di mafie e di entità criminali organizzate oggi presenti e/o capaci di operare in ogni territorio a livello mondiale."

Distinti saluti.

CUB-SALLCA Credito e Assicurazioni

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