INTESA SANPAOLO – NUOVI ORARI DI SPORTELLO E VAP: MA AZIENDA E SINDAC-ABI CI SONO O CI FANNO?
Intesa Sanpaolo ha comunicato l'elenco delle prime 100 filiali che, entro giugno (altre 204 dovrebbero seguire a settembre), partiranno con il prolungamento d'orario fino alle 19 o con l'apertura al sabato mattino (alcune con entrambe le "delizie") per la sola consulenza.
Nel primo caso, chi sarà destinato al prolungamento d'orario entrerà al lavoro alle 10,30. Chi lavorerà al sabato mattina dalle 9 alle 13 si ripresenterà al lavoro il lunedì pomeriggio dalle 14,55 alle 16,55.
Per il prolungamento d'orario verrà erogata, ai soli appartenenti alle aree professionali, una "ricca" indennità giornaliera di 3,68 Euro. Al Sabato l'indennità di consulenza cresce a 18,42 Euro, ma non si percepiranno i buoni pasto di sabato e lunedì in assenza di pausa pranzo.
Appare del tutto sottovalutato dall'azienda l'impegno che dovrà essere richiesto a ISGS per l'aspetto tecnologico e informatico e alle strutture centrali per la consulenza.
Non c'è bisogno di spiegare i disagi che subiranno i colleghi che si troveranno improvvisamente a dover affrontare nuovi orari che sconvolgeranno i loro ritmi di vita e gli impegni familiari.
Abbastanza umoristica l'affermazione che verrà privilegiata la volontarietà, quasi che ci fossero code di colleghi anelanti all'effettuazione dei nuovi orari.
Quello che ci ha lasciati increduli è il commento dei sindacati-stuoino, che sono usciti con un comunicato dall'incredibile titolo "Articolazione orari di lavoro, No all'applicazione unilaterale dell'Azienda".
Da non credere: ma chi li ha firmati gli accordi che regolano gli orari???
Tra l'altro l'azienda non sta ancora applicando l'accordo di rinnovo del contratto che, secondo i dati autocertificati dai sedicenti sindacati, sarebbe appena stato approvato, ma le norme preesistenti, che già consentivano l'utilizzo dell'orario extrastandard fino alle 19,15 per quote limitate di lavoratori (fino al 13% del personale ed al 10% delle filiali).
Sono norme che risalgono al rinnovo del '99, un altro accordo epocale per la sua indecenza e che, già allora, vide formarsi un ampio fronte contrario. E' in seguito a quella battaglia che molti di noi decisero di uscire dai sindacati filoaziendali per dare vita alla Cub-Sallca!!
Adesso fanno finta di dimenticarsi che è grazie agli accordi che hanno firmato loro se l'azienda può fare ciò che sta facendo! Si tratta di un esempio rivoltante di ipocrisia pura….Noi un'idea l'avremmo: MANDIAMOLI A LAVORARE!
Vorremmo chiarire: non vogliamo fare populismo a buon mercato. Non stiamo chiedendo ai sedicenti sindacalisti di andare a lavorare per motivi etici, noi sappiamo fin troppo bene la fatica che costa fare attività sindacale senza i loro comodi distacchi ed i permessi retribuiti, pagati dalla controparte.
Vogliamo mandarli a lavorare per motivi pratici: se provassero sulla loro pelle, per esperienza diretta, le conseguenze degli accordi che firmano, forse starebbero più attenti con la penna e certamente non si dimenticherebbero cosa hanno sottoscritto.
Proponiamo, quindi, che una volta esauriti i "volontari", si proceda ad usare i sindacalisti che si sono espressi a favore del nuovo contratto per effettuare i nuovi orari. Oppure i 30.000 apprendisti di nuova assunzione che i piazzisti dell'accordo sul CCNL hanno garantito con sicurezza…
Tra i lavoratori stanno crescendo sgomento e angoscia per questa situazione, ma si può reagire e fare in modo che tutto ciò scoppi nelle mani delle aziende.
Intanto proporremo al Comitato No al contratto aiuta-banchieri tutte le possibili iniziative per contrastare l'applicazione di questi accordi indecenti, fortemente contestati dai lavoratori. Inoltre riteniamo che si debba agire per far cambiare idea alle aziende e lo strumento principale da usare è far sì che i nuovi orari risultino non economici per loro.
Sarà bene far riflettere l'azienda sul fatto che lavoratori poco "motivati" difficilmente produrranno risultati brillanti!
Dobbiamo rendere impraticabili proposte che ricadranno interamente sulle spalle dei lavoratori, visto che di nuove assunzioni non si parla e l'orario prolungato verrà affrontato, oltretutto in periodo di ferie, con gli attuali, risicatissimi, organici e con direttori e coordinatori/responsabili commerciali costretti a "coordinarsi" per coprire gli orari. Se e come verrà erogata l'indennità di sostituzione del direttore? Inoltre, in questo contesto, non è difficile capire che i part-time verranno concessi con sempre maggior difficoltà e relegati a ruoli meno professionali.
Se l'azienda trovasse conveniente economicamente allungare gli orari, la strada sarebbe aperta per applicare a tappeto non solo questi orari, ma quelli previsti dal nuovo contratto-truffa, che vanno dalle 8 alle 20 senza contrattazione sindacale. Fermiamoli ora!!
Un'ultima osservazione sulla trattativa per il Vap, per il quale l'azienda, dopo aver annunciato di non volerlo erogare, ora propone una riduzione del 35%!!! Notiamo, casualmente, che il prossimo incontro per discuterne avverrà due giorni prima del prossimo incontro sugli orari. Non vorremmo che si stesse preparando qualche scambio indecente: per noi i nuovi orari vanno contrastati ed il Vap rivendicato almeno nella misura dell'anno passato, tanto più che, leggendo la relazione sulle remunerazioni del management, apprendiamo che il nuovo consigliere delegato, Cucchiani, ha firmato il patto di stabilità (con cui la banca si assicura la sua preziosa collaborazione fino al febbraio 2015) aggiungendo 300.000 Euro alla sua retribuzione (che fu già del neoministro Passera) di 1.500.000 Euro, più la parte variabile per il piano di incentivazione a lungo termine che, alla fine del periodo, sarà pari 1,5 volte la retribuzione annuale lorda.
E' lo stesso Cucchiani che a marzo ha scritto una lettera ai dipendenti per commentare positivamente i risultati economici del 2011 della banca ringraziando i lavoratori per il loro contributo…
Vi serve altro per arrabbiarvi? Ma arrabbiarsi non basta. Dobbiamo costruire insieme l'alternativa sindacale per la tutela dei colleghi.
Vi stiamo aspettando.
Gruppo Intesa Sanpaolo
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