In data 18 luglio 2012, in concomitanza con l'entrata in vigore della riforma Fornero, si sono riuniti i Consigli di gestione e di sorveglianza di UBI Banca per un aggiornamento del piano industriale 2011-2012/2015 che ormai non trova più alcuna aderenza con la realtà. Già ai tempi della sua presentazione avevamo espresso (unici ad uscire con un commento decente) forti dubbi riguardo alle previsioni, fatte ancora in piena crisi, su cui poggiavano i sostanziosi aumenti di utili preconizzati: in primis l'aumento del saggio di sconto della BCE, sceso invece fino a raggiungere i recentissimi minimi storici. All'ordine del giorno ci sono tagli e ancora tagli che riguardano sportelli e risorse umane, gli stessi che ritroviamo sui tavoli degli altri maggiori gruppi, da Intesa-sanpaolo a Unicredit a Monte Paschi Siena.

Ma su questo argomento avremo modo di tornare in maniera più dettagliata quando si avranno maggiori notizie e sopratutto quando partirà la procedura sindacale, presumibilmente a settembre. Il dato che vogliamo evidenziare con questo breve comunicato è che un altro tassello va al suo posto:

  • dopo l'accordo sull'apprendistato, che prevedeva già in origine un sottoinquadramento, peggiorato da un ancor più basso salario d'ingresso e senza eliminazione alcuna della precarietà (venduta come cosa fatta nella campagna per il SI) e l'abbassamento della percentuale di obbligo di conferma in servizio, dal 50 al 30% degli apprendisti in forza nei precedenti 36 mesi, per poter procedere a nuove assunzioni (quest'ultima chicca grazie alla riforma Fornero),
  • dopo la decurtazione delle voci per il calcolo del TFR, comprese quelle rivenienti da accordi aziendali e per "analogia" di quelle per il calcolo dell'accantonamento al Fondo Pensione Integrativo (!)
  • eccoci alla rivelazione della più spudorata e vile menzogna di tutta la campagna in favore del rinnovo contrattuale dei sindacati firmatari e del loro fantomatico Comitato per il SI: il capitolo NUOVA OCCUPAZIONE.

Ora è palese, se qualcuno avesse ancora dei dubbi, che le 32.000 assunzioni in 5 anni sbandierate a destra e a manca non erano che chiacchiere (come avevamo sostenuto con forza nei nostri comunicati e nelle assemblee) da dare in pasto ad una platea che si è rivelata più attenta e combattiva di quello che si aspettavano. La lucida e premeditata mistificazione è ancora più offensiva perché poggia sugli evidenti presupposti che la massa dei colleghi sia plebaglia beota incapace di leggere la realtà e/o sia talmente pavida da non osare opporvisi. Vi invitiamo a rileggere i comunicati con cui venivano incensate le "conquiste" dell'accordo di rinnovo e magari a dare (o ridare) una occhiata al video del Comitato per il SI al contratto e vedere l'effetto che fa ora quello spot pubblicitario demenziale … affidato a professionisti e pagato con i soldi degli iscritti.

Crediamo che sia ora di finirla con certe ipocrisie, che le cose debbano essere chiamate col loro nome e che la rappresentanza non possa basarsi sulla menzogna e sull'imbonimento.

Come si può sopportare di essere presi in giro da chi ci dovrebbe rappresentare? Come si può restare inerti davanti a certe evidenze? Abbiamo il DOVERE di creare una alternativa sindacale per affrontare le nuove sfide con onestà e trasparenza!

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo UBI Banca

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