ACCORDO INTERCONFEDERALE SULLA PRODUTTIVITA’
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
In data 21 novembre 2012 Cisl Uil e Ugl hanno siglato un "Patto per la produttività", che realizza l'obiettivo che il governo Monti si era dato sin dal suo insediamento e che aveva rilanciato con forza a partire dal settembre scorso. Dopo la pesante riforma delle pensioni e i devastanti provvedimenti su art. 18 e mercato del lavoro, il governo riesce a imporre alle parti sociali un impegno di ulteriore compressione dei diritti dei lavoratori in cambio di 2,1 miliardi di euro promessi per incentivare la contrattazione aziendale legata alla produttività, ma "autofinanziata" con una quota degli aumenti derivanti dal contratto nazionale.
La Cgil non ha sinora firmato, sollevando l'argomento che il patto non è in linea con l'accordo interconfederale del 28/06/2011 e non consente, ad esempio, il rientro al tavolo della Fiom. A noi sembra invece coerente con le cose che la Fisac ha accettato in categoria, per cui ci risulta del tutto incomprensibile la tattica ondivaga di Camusso & Co.
Del resto non abbiamo dimenticato i tanti volta faccia cui la Cgil ci ha abituati e la blanda opposizione contro la riforma delle pensioni e quella su art. 18 e mercato del lavoro del ministro Fornero. Il patto sulla produttività non è un accordo quadro vagamente orientato a generici principi irrrealizzabili, ma il vademecum di un preciso progetto di peggioramento dei diritti del lavoro. Anche nelle banche-assicurazioni ne avremo riscontro: non a caso Abi e Ania risultano tra i primi entusiastici aderenti, ma la road-map è stata tracciata da Passera in persona e qua e là riaffiora la linea "Micheli".
Si parla infatti di demansionamento in deroga alle disposizioni di legge (con contestuale riduzione salariale?), di part-time per i lavoratori anziani (da sostituire perchè troppo costosi), di contrattazione di 2^ livello in deroga al CCNL e di norme sulla rappesentanza che rendano gli accordi "esigibili" e le relazioni industriali più stabili. Pensando a quello che è passato nel CCNL del credito e negli accordi aziendali recenti, ci fischiano fortemente le orecchie… Alleghiamo un primo commento all'accordo, che ne sintetizza contenuti e limiti".
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