Anche in MPS è nata la Cub-Sallca, sindacato di base dei settori del credito e delle assicurazioni.
Nasce in un momento difficile con l'intento di dare una mano ai lavoratori di MPS nel contrastare il tentativo dei vertici aziendali di scaricare sui colleghi i costi per una gestione inqualificabile del top management.

Non vogliamo fare proclami inutili e vendere illusioni: da questa situazione si potrà uscire solo se ci sarà la determinazione e la volontà dei lavoratori di lottare per la difesa dei propri diritti attraverso una sana conflittualità, che sappia rompere l'intreccio perverso di legami tra sindacati aziendali, vertici manageriali e potere politico.
Noi possiamo solo mettere al servizio della causa la nostra esperienza e le nostre risorse organizzative. La Cub-Sallca è presente in tutti i maggiori gruppi bancari del paese ed è nata nel 1999, anno nel quale viene firmato, da tutti gli altri sindacati dei bancari (confederali ed autonomi), quel disastroso Contratto Nazionale che ha rappresentato un autentico punto di svolta nella storia della categoria. E' sull'onda dell'opposizione a quel contratto che i primi nuclei di quadri sindacali e di lavoratori, valutata ormai conclusa la battaglia per cambiare dall'interno i sindacati esistenti, decidono di unirsi ad una sigla già esistente nella CUB e, con il nuovo nome di Sallca, danno vita ad un nuovo soggetto sindacale nel settore.

Da allora ad oggi, i fatti, a partire dal rovinoso rinnovo contrattuale dell'anno 2012, hanno confermato la correttezza delle nostre analisi e della nostra scelta.
Il peggioramento delle condizioni di lavoro e dei livelli salariali è evidente; i diritti e l'unità della categoria sono costantemente sotto attacco; in un sempre maggior numero di aziende i sindacati "firmatari" servono solo più a ratificare i "piani industriali" che si susseguono e che, di volta in volta, prevedono tagli occupazionali, esternalizzazioni, cessioni di sportelli, mobilità e flessibilità aggiuntive: MPS rappresenta al "meglio" questa tendenza.

In tutti i settori lavorativi il problema della rappresentanza sindacale è diventato un'autentica emergenza democratica: le aziende possono impunemente trattare con i sindacati più compiacenti e firmare accordi che valgono per tutti. Nelle banche e nelle assicurazioni questa emergenza è aggravata dal fatto che i lavoratori non hanno mai potuto eleggere i propri rappresentanti.
Oggi per spiegare la nostra situazione basta ricordare quello che accade, fatte le debite proporzioni, alla Fiom ed ai sindacati di base della Fiat di Marchionne: le RSU (rappresentanze sindacali unitarie) non vengono più elette dai  lavoratori e solo i sindacati che firmano accordi capestro hanno diritto a costituire proprie rappresentanze ed a beneficiare dei diritti sindacali.

Da sempre noi siamo contrari a scambiare accordi che riducono i diritti dei lavoratori con la possibilità di usufruire di agibilità sindacali. Seppur privi di permessi sindacali retribuiti e del diritto di indire assemblee in orario di lavoro,  siamo in grado di organizzare lotte e indire scioperi, garantire assistenza e tutela legale, offrire i servizi di base come il Caf e le polizze per cassieri e RC patrimoniale.

Per contatti:

Giorgio Di Crescenzio
e-mail giorgio.dicrescenzio@vodafone.it
cell. 3473235635

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Credito e Assicurazioni

questo post è stato letto4946volte