DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Pubblichiamo l'ultimo comunicato del Comitato No al contratto aiuta-banchieri.
Sono in ballo questioni gravissime, che non richiedono ulteriori commenti ma la necessità di organizzarsi per respingere le nuove provocazioni dei banchieri senza vergogna.

 


NUOVE, TERRIBILI "PROPOSTE" ABI,
FRUTTO AVVELENATO DEL CCNL 2012

I bancari, è bene ricordarlo, hanno respinto il CCNL nelle assemblee ma le OO.SS. lo hanno dichiarato approvato fornendo dati non disaggregati per assemblee e quindi non riscontrabili.

Il consuntivo dopo un anno di vigenza, è impietoso:

  1. nessuna assunzione(ma i fautori del si non parlavano di 32000 ingressi?) con utilizzo dei giorni di banca ore e di ex festività persi, deroghe (ovviamente tutte in peggio) in quasi tutte le banche,
  2. esternalizzazioni(ma non doveva avvenire il contrario?),
  3. allungamenti di orariche non stanno creando occupazione (come invece "sognavano" i firmatari), ecc.
  4. Sul piano economico è ancora peggio, se possibile. I ridicoli aumenti concordati come EDR("aumento" non tabellizzato) hanno sancito un arretramento salariale senza precedenti ed oggi sono addirittura messi in discussione da ABI per quanto riguarda la più consistente ultima tranche, quella del 1/6/2014 (per una diminuzione della redditività che però non impedisce la distribuzione di consistenti dividendi!)

E non finisce qui! Perché ABI si è abituata ad ottenere senza sforzo quello che vuole ed ora pretende di:

  1. ridurre la copertura del fondo esuberi al 45-50% dell'ultima retribuzione. E dal momento che diverrebbe assai meno appetibile di quanto lo sia oggi, occorrerà anche renderlo obbligatorio – tra l'altro l'adeguamento della copertura retributiva alla misura prevista dai nuovi ammortizzatori sociali (ASPI), durante l'esodo, comporterebbe anche una forte riduzione della pensione finale (circa il 10% in caso di permanenza in esodo di 5 anni).
  2. sdoppiare il prossimo CCNL: uno per le reti, fortemente sbilanciato sul salario variabile a discapito del fisso (sul venduto, come un assicuratore) e l'altro per le sedi incentrato sul fisso.
  3. Ridurre il diritto alle Assemblee da svolgere solo con il servizio garantito in tutte le filiali.

Come d'uso il metodo di confronto si basa sulla minaccia: qualora non si firmasse l'accordo entro il 30/6/2013, dal 1/1/2014 entrerebbero in vigore (secondo ABI) la cassa integrazione e la legge 223/91 (licenziamenti collettivi). Le banche sarebbero così in grado di collocare i bancari in cassa integrazione, anche per un anno, a meno di 850 euro mensili netti, senza necessità di un preventivo accordo sindacale (così vorrebbero i banchieri) e anche di licenziarli collettivamente attivando la suddetta legge.

SI TRATTA DI FALSI RICATTI, perché per attuare le minacce le banche dovrebbero versare fino ad oltre il 4% del monte salari all'INPS per attivare la cassa integrazione (una cifra colossale) e, se volessero applicare la 223, dovrebbero licenziare i giovani, cosa che è esattamente il contrario di quanto conviene loro.

CON QUESTA CONSAPEVOLEZZA, SENZA CATASTROFISMO, LA CATEGORIA DOVRA' AFFRONTARE QUESTE SFIDE, RAFFORZANDO COLORO CHE SI OPPONGONO, TRAENDO LE DEBITE CONSEGUENZE RISPETTO A CHI E' PRONTO AD ACCETTARE SUPINAMENTE I "DIKTAT" DI CONTROPARTE E PRETENDENDO CHE OGNI ACCORDO VENGA SOTTOPOSTO A VOTAZIONE CERTIFICATA E LIBERA. NOI FAREMO LA NOSTRA PARTE.

Milano, 6.6.2013

COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA-BANCHIERI

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