La situazione della banca è, purtroppo, ben nota a tutti ed il piano industriale presentato dai super manager, chiamati al capezzale del Monte, non potrà che aggravarla.

Tra tutti i lavoratori del gruppo regna un clima misto tra rabbia e rassegnazione. Clima ancora più pesante tra i 1.085 esternalizzandi che si sentono traditi ed abbandonati dall'azienda, ma anche dai sindacati che dovrebbero tutelarli.

Eppure qualche segnale di reazione si era visto e si vede tuttora: dalla protesta messa in scena dai lavoratori di Mantova, alla festa del PD di Suzzara, al flash mob realizzato dai lavoratori di Siena, alle lettere di colleghi di Milano al "cittadino online",  fino alle varie azioni di sensibilizzazione della politica e di natura legale che sono in corso soprattutto nei diversi poli della Daaca.

Noi pensiamo che i lavoratori che, spesso in modo spontaneo, stanno prendendo queste  iniziative dovrebbero coordinarsi e organizzarsi tra loro. Se i sindacati di regime non sono più credibili ai lavoratori resta una sola alternativa: farsi loro il proprio sindacato, senza mediazioni e senza deleghe.
Questa è l'idea stessa del sindacato di base: i lavoratori che prendono coscienza di non essere più rappresentati si autorganizzano e si costruiscono da sé il proprio sindacato.

Come sindacato di base del settore credito non siamo interessati ad aggiungere una nona sigla alle otto già presenti, non siamo interessati a raccattare qualche tessera in più, non dobbiamo garantire posti ai nostri quadri sindacali, i cui permessi sindacali sono non retribuiti e che alla fine non hanno nulla da guadagnare sul piano personale se non perdere un po' del proprio tempo libero.

Vorremmo essere chiari anche sulla questione legale: ben vengano tutte le iniziative messe in piedi, cui ci affiancheremo anche noi con i nostri avvocati che metteremo gratuitamente a disposizione dei nostri iscritti, ma noi pensiamo che affidarsi agli avvocati non basti. Le azioni legali saranno tanto più incisive se complementari ad un'azione sindacale complessiva e ad una situazione di conflittualità permanente che faccia sapere alla dirigenza di Monte Paschi, ma anche a quella di chi vorrebbe acquisire i lavoratori di Daaca, che troveranno molti ostacoli per i loro progetti.

Il nostro primo pensiero va ai lavoratori oggi individuati per l'esternalizzazione, ma ci rivolgiamo a tutti i colleghi del gruppo, perchè non finirà certo con il sacrificio umano di 1.085 lavoratori: siamo tutti coinvolti!

Dopo la costituzione delle RSA del sindacato di base a Siena e di un gruppo di iscritti a Mantova, dobbiamo tentare di allargare l'organizzazione dal basso dei lavoratori su tutto il territorio nazionale.
Siamo disponibili a organizzare riunioni ovunque i lavoratori decideranno di mettersi in proprio e non delegare più il proprio destino a chi ha dimostrato di non meritare più la nostra fiducia.

Per contatti: 338 8670342

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo BMPS

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