Cari colleghi la volontà di ABI e delle sue consociate di "aggredire" i lavoratori bancari è ormai evidente a tutti, nei prossimi mesi, passata la fase degli stress test dei vari istituti di credito, ci sarà una nuova fase di cessioni e acquisizioni per molte banche, accompagnata dai probabili diktat datoriali sulle modalità di "rinnovo" del CCNL.

BNP Paribas e Credit Agricole sono indicate, da molti articoli di giornale, come pronte a valutare nuove acquisizioni (MPS in particolare), proprio per questo in autunno le "carte verranno scoperte" e per questo motivo le procedure di ristrutturazione di BNL e del trasferimento di 6 macro attività nel nuovo Consorzio devono completarsi, nei tempi previsti; del resto BNL era praticamente l'ultima tra le maggiori banche operanti in Italia sprovvista di un Consorzio, per cui anche per "ordine di Settore" ci troviamo al punto attuale.

Il problema è capire se a tale attacco e a tali pesanti scelte, che impatteranno la nostra vita lavorativa, può esistere una difesa sindacale adeguata…che non può certo essere quella fin qui condotta con le attuali organizzazioni "riconosciute".
In merito al Consorzio, in attesa che i sindacati "mal trattanti" dicano qualcosa di "sensato" sulla ristrutturazione e sulla Newco Consortile, visto che fin qui si è letto poco o nulla di quanto detto nei numerosi incontri con la DRU, proviamo a chiarire alcuni ambiti:

Diritto-Consorzio e società consortile

La normativa stabilisce con il contratto di consorzio ex art. 2602 c.c., che più imprenditori possono porre  in essere un'organizzazione comune per la disciplina o lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese: nel consorzio, pertanto, mancano gli elementi caratteristici delle società, poiché esso non svolge un'attività d'impresa, ma mette in comune singole fasi parziali delle attività delle imprese consorziate partecipanti, oppure realizza un coordinamento delle attività delle singole imprese. In sostanza, le singole attività d'impresa finalizzate alla produzione di utili restano proprie e individuali di ciascun consorziato, ed il consorzio non mira a produrre guadagni da distribuire ai soci ma mira a mantenere, e possibilmente far aumentare, il reddito dell'attività dei singoli imprenditori.

L'organizzazione comune, poc'anzi descritta, può assumere la forma di una società di tipo commerciale che svolge un'attività per i consociati e non ha necessariamente scopo di lucro: si tratta delle società indicate dall'art. 2615 c.c. che come oggetto sociale possono avere lo scopo consortile dell'art. 2602 c. c. La società consortile potrà anche essere un consorzio con attività esterna, sul modello fornito dall'art. 2612 c.c., e perciò può svolgere "un'attività con i terzi", perseguendo risultati di contenimento dei costi imprenditoriali e di incremento dei profitti di impresa senza per questo perseguire in senso tecnico uno scopo lucrativo.

ATTUALITA' E STORIA "CONSORTILE"

La storia delle società consortili, così come ora "imposte" tra le banche, inizia, come spesso accade per molte "novità" in questo Paese, alla FIAT di Torino; nel 1989 infatti fu costituita la società consortile SEPIN (Servizi per l'Industria) controllata dalla FIAT e utilizzata per le attività di gestione risorse umane, gestione immobiliare, contabilità generale, ecc…; ovvero, più o meno, le stesse macro attività che i nostri manager vogliono "infilare" nel Consorzio "costituendo". SEPIN esiste ancora, usato anche come "ripostiglio" per i soggetti meno desiderati, tra alti e bassi di attività.

Nel settore del Credito ormai operano diversi consorzi, da gennaio di quest'anno è operativa Fruendo, joint venture partecipata al 60% da Bassilichi e al 40% da Accenture che punta a proporre i propri servizi non solo in ambito bancario, ma anche a settori "limitrofi" a quello finance, come le assicurazioni, e più in generale a tutte le aziende interessate a fare leva sull'outsourcing per "incrementare l'efficienza".

Il punto fermo resta comunque il rapporto con Mps, visto che Fruendo garantirà, almeno sulla carta, per i prossimi 18 anni le sue commesse di back office. Perché parliamo di Fruendo? Per il semplice fatto che potrebbe riguardarci da vicino, visto il già citato interesse di BNP Paribas per l'acquisizione di MPS (assieme ad un'altra offerta per l'acquisto di Banca Marche, alla faccia degli esuberi e del taglio di sportelli previsti nel Piano Italia BNL!), operazione che, in linea con la storia strategica di BNP (si vedano le modalità di acquisizione di PARIBAS, BNL, FORTIS, ecc…), porterebbe anche alla possibile "fusione" dei due consorzi, ovvero il citato FRUENDO e il "COSTITUENDO CONSORZIO BNP PARIBAS ITALIA".

Le poche notizie che filtrano dai "tavoli di trattiva" (sempre che sia sensato definirli tali) confermano una forte confusione sull'entità dell'organico da destinare al Consorzio (nelle slides 2.285 di cui 2.042 da BNL, ma che in realtà saranno quasi 500 di meno al netto di esodi e pensionamenti vari) e l'allarmante forzatura che vedrebbe l'applicazione dei Contratti Complementari per le nuove assunzioni nel consorzio (i quali, ricordiamo, prevedono un orario di 40 ore settimanali, 20% in meno di retribuzione media e aree d'inquadramento tutte schiacciate verso il basso).

Noi del SALLCA CUB non staremo in silenzio e con le mani in tasca, lo sciopero del 2 maggio non è che l'inizio (Ce n'est qu'un debut del maggio parigino)! Decine di lavoratori hanno aderito, dobbiamo continuare per essere centinaia e poi migliaia. Dobbiamo renderci conto che siamo purtroppo tornati alla casella "zero", dobbiamo riappropriarci dei nostri diritti, del vero modo di fare Sindacato e soprattutto dobbiamo smettere di considerarci "ospiti" in casa nostra! Difendiamo i nostri posti di lavoro…Ora! Subito! Prima che sia tardi!

Roma, 9.5.2014

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Credito e Assicurazioni
Coordinamento BNL

questo post è stato letto5598volte