CCNL DEL CREDITO, UN PRIMO PASSO AVANTI DA CHIARIRE
DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
La trattativa sul contratto del credito si era bloccata, tra le altre cose, sul problema della mancata “tabellizzazione” dell’EDR (Elemento Distinto della Retribuzione), cioè gli aumenti dell’ultimo contratto che non erano ancora entrati nella paga base e che non producevano effetti su TFR e altre voci aziendali, tra cui la previdenza integrativa.
L’accordo (allegato) del 6 ottobre realizza un compromesso su quello che sarebbe un atto dovuto. Esso prevede che le parti si impegnino a chiudere il contratto entro il 31 dicembre 2014, ma in ogni caso l’EDR verrà tabellizzato e comincerà a produrre gli effetti “pesanti” (diventerà base di calcolo per TFR e previdenza integrativa) dal 1 gennaio 2015 anche se non si arrivasse a chiudere l’accordo di rinnovo.
Ai soli fini degli “istituti contrattuali nazionali” verrà erogata un’una tantum per il periodo dal 1 luglio al 31 dicembre 2014, ma dietro questa dizione burocratica si nasconde il recupero di una manciata di Euro. In realtà le aziende ottengono altri 6 mesi di proroga sugli effetti economici più pesanti dell’EDR. Ricordiamo che dal 31 luglio era cessato il “congelamento” degli scatti d’anzianità (uno degli effetti più nefasti dell’ultimo contratto).
Occorre tenere la guardia alta per evitare che ci arrivi un indesiderato “pacco di Natale”.
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