timbratureNel febbraio 2013 iniziava l’avventura degli orari estesi in Intesa Sanpaolo, prima banca a “sperimentare” lo sbracamento degli orari di sportello, benevolmente concesso dai sindacati firmatutto con il contratto del 2012.

Fin dall’inizio, praticamente, si erano diffuse voci su una possibile, seppur parziale, marcia indietro. Dopo pochi mesi era “ufficioso” che tutte le direzioni regionali premessero per orari estesi ridimensionati dalle 8,30 alle 19,00. Ma dai “piani alti”, il verbo ufficiale era imperativo e categorico: “INDIETRO NON SI TORNA”!!!

Da tempo siamo abituati alle affermazioni perentorie dei  nostri vertici aziendali che durano lo spazio di un mattino.

Questa volta ci è voluto un po’ di più, ma la fermezza della posizione è stata davvero irremovibile: nel 2013 abbiamo avuto l’orario “estivo” per il mese di agosto con una parte delle filiali flexi che sono tornate temporaneamente all’orario tradizionale. Poi a luglio 2014 abbiamo avuto la chiusura delle casse alle 13,00 in un notevole numero di filiali. Ad agosto 2014 è stato ripetuto l’orario estivo per  altre filiali ancora.

Dal 19 gennaio 2015 l’apoteosi finale: oltre alle filiali con orario tradizionale, avremo le filiali flexi con tre orari diversi, 8,30-18,30 / 8,30-19,00 / 8,00-20,00 con casse che potranno chiudere alle 13,00, alle 16,00, alle 19,45.

Complimenti a chi ha avuto questa geniale pensata, anche se non raggiungerà le punte di sublime fantasia di UniCredit, che ha filiali con aperture orizzontali (solo al mattino), verticali (solo qualche giorno alla settimana) a scacchiera e via fantasticando.

Immaginiamo che la trovata sarà molto apprezzata da una clientela sempre più disorientata e smarrita. Oltretutto la data di questa ennesima variazione coincide con l’avvio del nuovo modello di filiale, sommando confusione a confusione, con i colloqui in corso dei vari direttori e le filiali, spesso, lasciate in una pericolosa condizione di vuoto di comando.

Possiamo, a questo punto, valutare appieno la bontà di uno dei pezzi forti dell’ultimo rinnovo contrattuale: un regalo alle aziende, che hanno dimostrato di saper utilizzare questo strumento di “flessibilità” in maniera dissennata, creando zero occupazione e tenendo, parimenti, in zero considerazione le esigenze dei lavoratori, tenuti a mettersi a disposizione delle volubili esigenze aziendali: ci sono colleghe part-time che hanno dovuto cambiare più volte orario di lavoro o luogo di lavoro o entrambi nel giro di due anni!!

Nel commentare l’ultimo giro di valzer sugli orari, i sindacati firmatari si sono quasi attribuiti il merito per questa decisione. Noi pensiamo che dovrebbero invece scusarsi con i lavoratori e fare autocritica.

La parziale retromarcia aziendale, da noi sempre auspicata, avviene nel modo peggiore, in modo confuso e disordinato.

Nella nostra piattaforma per il rinnovo del CCNL abbiamo chiesto di ridiscutere tutte le flessibilità e le deroghe concesse sugli orari, per ridefinire regole più restrittive. Invitiamo i colleghi a sollevare la questione nelle assemblee sul contratto perchè, ancora una volta, potremo dimostrare che il sindacato di base ha proposte da fare  e non teme il confronto.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo

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