mps fruendo
Sono passati 600 giorni dalla “nascita” (1 gennaio 2014) della Fruendo SRL.

I bilanci sono quelli, tristemente, annunciati. La memoria, invece, torna alle date del 19 dicembre 2012 e del 21 dicembre 2013 ed allo “scippo”‘ realizzato dai sindacati firmatari di quegli accordi, che non solo hanno sottratto ai lavoratori, oggi esternalizzati, il loro diritto di essere rappresentati, ma si sono fatti garanti della PREESISTENZA e dell’ AUTONOMIA FUNZIONALE di un ramo d’azienda mai esistito!

Oggi, come allora, i fatti dimostrano che la Fruendo SRL non esiste e che vive solo in funzione della commessa di Banca MPS SPA. In questo clima surreale (si direbbe se non fosse per le reali e devastanti conseguenze nella vita dei dipendenti) e considerati gli scontri pregressi, non ci saremmo aspettati la ricomposizione di un tavolo sindacale unitario.

Ci ha lasciato increduli l’ultimo volantino, unitario, dove anche FABI, FIBA CISL – ora FIRST CISL – e UILCA (firmatari degli accordi di cui sopra) parlano di rischi occupazionali, ammettendo che le nuove commesse prospettate dalla Fruendo SRL non ci sono.

Oggi cosa resta ai lavoratori esternalizzati? La loro dignità e, a chi vorrà e potrà, la possibilità di difendersi, da solo o con l’aiuto dell’avvocato che si è scelto!

Sempre a proposito di bilanci, vorremmo ricordare quanto saranno ininfluenti, per la Banca, i costi per difendersi nei tre gradi di giudizio per le cause sulle esternalizzioni e quanto, invece, i costi personali, economici e familiari sostenuti dai lavoratori non potranno essere risanati da nessun risarcimento!

Noi crediamo, però, che andrebbe rilanciata un’azione solidale e collettiva, un’azione  sindacale  che  si  affianchi  alle  tante  iniziative  legali  in  piedi. Un’azione sindacale, aggiungiamo, che sia alternativa a quella delle troppe sigle compromesse e conniventi con i voleri aziendali. Offriamo ai lavoratori la possibilità di autorganizzarsi e difendere i propri diritti.

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