unicreditbCome ogni anno è di scena l’assegnazione da parte dei Responsabili degli obiettivi. Quest’anno è stata introdotta una novità: ogni dipendente sarà valutato anche sul rispetto delle norme regolamentari, policy e linee guida, con un’attenzione ad alcuni temi rilevanti quali l’Antiriciclaggio, la Privacy, i Rischi Reputazionali, la Formazione Obbligatoria…

In pratica la solita comunicazione stile Unicredit, che vuol dire tutto e nulla.

Solo per le policy di Gruppo parliamo di centinaia di documenti, alcuni caricati a portale solo in inglese, che per il semplice fatto di essere stati redatti, l’Azienda da’ per scontato siano “patrimonio dei lavoratori”.

Da quest’anno perciò la valutazione effettuata dal Responsabile sarà integrata anche con la valutazione della nostra condotta.

Appare a tutti evidente che questa discutibile scelta aziendale stride e si scontra con le difficoltà di chi quotidianamente vive e si trova ad operare nel Gruppo.

Sembra  quasi  che  l’Azienda  voglia  adottare  il  ben  noto  modello  del  “bastone  e  della carota”, metodo però che si adatta più alle bestie da soma che ai lavoratori!

Dunque saremo valutati anche sui corsi obbligatori, però la news al portale non ci rassicura se tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del Gruppo, saranno messi nelle condizioni di poterli svolgere. Sul tema “corsi on line” lo scorso 9 dicembre è stato siglato un accordo con l’Azienda che deve ancora entrare a regime e la cui efficacia sarà oggetto di valutazione congiunta tra azienda e    sindacati firmatari nella seconda metà dell’anno. Perché quindi inserire questo tema tra quelli oggetto valutazione? Una scelta che ci preoccupa non poco.

Ricordiamo all’Azienda che la formazione non è un obbligo, ma un diritto dei lavoratori, quindi vigileremo affinché l’azienda rispetti la dignità e la professionalità dei lavoratori del Gruppo.

Ci impensierisce anche la generica dichiarazione dell’azienda di conoscenza delle policy e normative interne; quelle norme che l’Azienda stessa per prima è pronta a violare per opportunismo ed esigenze di business. Una contraddizione che, come sempre, va a danno dei lavoratori.

Come si sposa per esempio la valutazione dei lavoratori della rete a fronte di pressioni commerciali sempre più esasperanti e con l’arroganza di alcuni responsabili riguardo la richiesta dei risultati di budget e nell’interpretazione “creativa” di alcune normative? Una allarmante mancanza di conoscenza delle regole che conferma, oltre che una strafottenza senza precedenti, anche una mancanza di preparazione di alcuni responsabili che pretendono di far passare per lecito ciò che lecito non è.

Se una valutazione del rispetto delle regole viene fatta sul lavoratore, allora noi chiediamo che per reciprocità debba essere concesso al lavoratore un’analoga valutazione nei confronti dei responsabili.

Quante pressioni vengono fatte sui lavoratori in palese violazione della normativa nazionale di categoria su ferie e malattie? O sulla pianificazione di riunioni in pausa pranzo o al di fuori del normale orario di lavoro?

Quando le lavoratrici ed i lavoratori di Unicredit potranno valutare l’Azienda sull’assenza di pratiche messe in atto per fronteggiare lo stress lavoro correlato?

Appare perciò chiaro che il sistema di valutazione oggi in essere non ci soddisfa, è troppo il “libero arbitrio” che l’Azienda lascia ad ogni responsabile. I lavoratori di UniCredit hanno da tempo perso la serenità a lavorare in questo Gruppo, è ora di cambiare le regole!

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