IL COMUNICATO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA CUB-SALLCA

 

E’ stata firmata in data odierna l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del contratto dei bancari.

Il testo andrà analizzato in modo approfondito, ma un commento a caldo si impone, data anche la solita roboante girandola di giudizi esaltanti e sproloqui retorici che in queste occasioni si sprecano. Pochi punti danno il senso dell’operazione di rinnovo:

1) l’aumento medio a regime di 190 euro mensili è scaglionato in tre anni, a partire dal 1/1/2020;

2) non c’è alcun recupero per l’intero 2019;

3) il contratto slitta di un anno, fino al 31/12/2022;

4) non viene ripristinata la base di calcolo per il TFR, che secondo gli stessi conteggi dei sindacati, da solo fa risparmiare alle aziende 690 euro medi a dipendente all’anno;

5) non ci sono novità certe per quanto riguarda il ripristino dell’art. 18 sulla norma relativa ai licenziamenti;

6) l’abbattimento della riduzione per il salario d’ingresso degli assunti già in servizio grava sul Fondo per l’Occupazione, cioè in fin dei conti sui contributi versati dai lavoratori con maggior tempo lavorato.

 

Detto questo per correttezza di informazione, vanno riconosciuti e valorizzati quei punti normativi che rappresentano oggettivi passi in avanti per la difesa degli interessi non solo economici dei lavoratori. Un giudizio complessivo affrettato non potrebbe che basarsi su ragionamenti sommari, mentre invece merita di prendere le mosse da un’attenta lettura dell’articolato contrattuale, che potrà avvenire con tempi adeguati, visto che le assemblee partiranno solo tra qualche settimana.

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