(comunicato dell’8 aprile)

A parte un po’ di chiarimenti “tecnici”, l’incontro tra sindacati firmatari e azienda è stato del tutto inconcludente.

Il titolo del comunicato delle sigle, “nessuna forzatura”, fa sorridere: la forzatura c’è e resta, è quella aziendale che pretende di farci programmare ferie in periodi in cui tutti devono ancora restare in casa “agli arresti domiciliari”.

Inoltre è evidente che le banche dovranno fare uno sforzo straordinario per garantire l’attuazione delle misure urgenti adottate dall’esecutivo per sostenere il sistema produttivo e l’occupazione. Soltanto organici a pieno regime (in smart working, in turni a rotazione, con tutte le tutele possibili e realizzabili per la sicurezza dei dipendenti…) sarebbero in grado di rispettare gli impegni, che per una volta tanto sono davvero utili (oseremmo dire esiziali).

La disposizione aziendale questa volta è veramente irragionevole e irresponsabile e si accompagna ai continui ostacoli che vengono disseminati sulla Rete Filiali, dalla messaggistica cervellotica (NAG) all’inversione dei turni comunicati all’ultimo momento.

Ma se l’azienda non cambia idea, neppure noi, confortati dai pareri legali.

Il nostro suggerimento è di procedere alla programmazione delle ferie da fruire nel corso dell’anno (tanto la stessa azienda ci dice che potranno esserci variazioni), ma di ignorare la richiesta di segnare ferie ad aprile e maggio se non ne avete necessità.

Restiamo, come sempre, a disposizione, per chiarimenti.

 

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

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