Valutando le nuove disposizioni comunicate dall’azienda ai sindacati firmatari, abbiamo scritto al Ceo ed alle funzioni di Tutela Aziendale per segnalare criticità e chiedere correttivi. Di seguito il testo della nostra mail inviata via pec.

Buongiorno,

Vi riportiamo alcune criticità che abbiamo rilevato in tema di gestione dell’emergenza coronavirus in vista della “fase 2”, anche alla luce dell’ultimo incontro tra sindacati firmatari e funzioni aziendali.

Partiamo dai ventilati ritorni al lavoro, seppure parziali, negli uffici di sede.

L’aspetto più significativo nell’affrontare l’attuale emergenza sanitaria è sicuramente quello di favorire il massimo ricorso allo smart working. Per quel che riguarda la prossima fase 2 la raccomandazione proviene da fonti istituzionali, oltre ad essere un aspetto ribadito dal Protocollo Abi del 28 aprile 2020.

In primo luogo, Vi segnaliamo che ci vengono riportate incomprensibili difficoltà a fornire ai lavoratori, ancora sprovvisti, i pc aziendali: eppure abbiamo potuto vedere pubblicizzato sulla rivista di Banca dei Territori che ISP For Value li offre in noleggio a tutte le aziende!

Se in alcune Direzioni Centrali abbiamo rilevato una particolare sollecitudine ad attivare il processo di fornitura già nei primissimi giorni di marzo, non comprendiamo come ad inizio maggio, invece, vi possano ancora essere delle situazioni di criticità sotto questo aspetto così fondamentale per il rispetto di una delle più significative misure di prevenzione!

Inoltre, per quanto riguarda i cellulari, le ultime comunicazioni interne richiedono di attivare l’app Strongauth sugli smartphone personali per chi non ha dotazione quelli aziendali, precisando che questa attivazione è volontaria ma indispensabile per poter svolgere alcune attività lavorative,  “con possibili impatti sulla possibilità di svolgere lo smart working”.

Ben comprendiamo le esigenze di sicurezza nella gestione dei dati della Banca, ma Vi ricordiamo che l’utilizzo del cellulare personale è comunque da stigmatizzare ed anche in questo caso la cosa più ragionevole è quella di fornire a tutti coloro che ne hanno necessità un cellulare aziendale.

In generale, lo smart working deve essere favorito in tutti i modi, fornendo la necessaria strumentazione aziendale e senza chiedere improprie intrusioni negli smartphone personali.

Nonostante i documenti nel NOGE (Nucleo Operativo Gestione Emergenze) diano chiaramente una linea apprezzabile, la realtà sul territorio è ben diversa, anche per problemi gestionali locali che vanno superati.

Per quanto riguarda il rientro negli uffici di sede centrale, riteniamo debba avvenire solo per reali esigenze lavorative e rispettando la volontarietà.

Se in molti casi il messaggio ai colleghi è stato sotto questo aspetto ben rappresentato, Vi segnaliamo però che ci sono strutture per le quali il rientro è “caldamente consigliato” se non imposto. Non dubitiamo che anche in questo caso vi sia una responsabilità individuale di alcuni responsabili di struttura particolarmente zelanti ed ansiosi di fare “bella figura”, ma sicuramente il concetto andrebbe rafforzato in tutte le comunicazioni interne e tali comportamenti dovrebbero essere aziendalmente severamente ripresi.

Vi ricordiamo che, soprattutto in certe Regioni, va limitata il più possibile, in questa fase, la mobilità, considerando che il “distanziamento sociale” sui mezzi di trasporto pubblici, soprattutto con la ripresa delle attività, resta un’illusione, come confermato da dichiarazioni del presidente ATM Milano e Ferrovie Nord Milano “I mezzi di trasporto pubblico non sono in grado di soddisfare i requisiti di distanziamento sociale richiesti dal Governo. Lo si legge in una lettera dei presidenti di Agens e Asstta al ministro dei Trasporti Paola De Micheli.”

Per coloro che, anche per motivi personali, desiderano rientrare a lavorare nei locali aziendali (per esempio i fuori sede che spesso vivono in condizioni estremamente penalizzanti in alloggi spesso microscopici) abbiamo positivamente accolto il documento che dettaglia le soluzioni individuate dal NOGE.

Vi segnaliamo però almeno alcune criticità che ci sembra vengano trascurate all’interno del documento cha abbiamo ricevuto.

Un primo aspetto che vogliamo sottolineare è sicuramente quello della pulizia e delle sanificazioni periodiche.

La tutela dei colleghi passa in primo luogo dal miglioramento delle condizioni igienico sanitarie dei locali di lavoro.

Se la situazione era già prima ampiamente deficitaria a causa dei continui tagli nei capitolati degli appalti e delle riduzioni di ore lavorative per gli addetti, ora diventa una criticità indifferibile sia nelle sedi che nelle filiali.

Riteniamo assolutamente necessario che vi sia con un aumento significativo delle ore di lavoro degli addetti, che consenta un incremento sia della frequenza che della qualità delle pulizie effettuate.

In tal senso ci preoccupa particolarmente la situazione di alcune realtà, sia di sede, sia della rete filiali dove, ad esempio, i servizi igienici sono locali chiusi e potenzialmente fortemente a rischio contagio. Le soluzioni prospettate nel documento nel NOGE prendono in considerazione solo il rischio da contatto e non quello ben più rilevante della possibilità di contagio per via aeriforme.

In questi locali, come in molti altri (anche per l’avvicinarsi della stagione calda), è particolarmente importante la gestione degli impianti di condizionamento.

Questo aspetto è sostanzialmente ignorato nel documento del NOGE, e Vi chiediamo un approfondimento anche dal punto di vista scientifico. Ci risulta infatti che il problema stia diventando un aspetto critico in tutte quelle strutture, come ad esempio le Università, nelle quali la circolazione dell’aria è possibile solo attraverso impianti di aerazione forzata.

Anche su questo aspetto abbiamo rilevato nel tempo un graduale peggioramento del servizio di manutenzione e, in attesa dei necessari approfondimenti scientifici per valutarne la pericolosità nella diffusione del virus, riteniamo assolutamente necessario che vengano introdotte specifiche e più frequenti azioni di sanitarizzazione degli impianti e che si proceda alla puntuale sostituzione dei filtri. In generale sono necessari nuovi protocolli assai più stringenti di quelli finora attuati.

Passando alla realtà delle filiali, continuiamo a non comprendere il rifiuto dell’azienda a installare nelle filiali divisori in plexiglass, già ampiamente presenti in altre banche, oltre che in supermercati, farmacie e altri uffici aperti al pubblico. Dopo i ritardi nella fornitura delle mascherine auspichiamo che non si ripetano per gli annunciati arrivi delle visiere. Anche nelle future ed auspicabili fasi di allentamento dell’emergenza vengono raccomandati mantenimento delle distanze e protezioni.

Non condividiamo la riapertura delle casse alle 8,30. L’apertura delle filiali con ritardo di mezz’ora rispetto all’ingresso dei dipendenti era stata un’idea eccellente per evitare pericolosi assembramenti al momento dell’entrata al lavoro.

Nelle filiali con maggiore afflusso di clientela è indispensabile la presenza per tutto l’orario di sportello degli steward. La gestione delle entrate e delle uscite dei clienti fa perdere molto tempo ed in aggiunta, in molte realtà, si creano ogni volta capannelli di clienti all’ingresso ed estenuanti trattative con chi non ha l’appuntamento.

Anche il via libera a tutte le operazioni rischia di intasare ancora di più le agende di cassa rinviando gli appuntamenti a tempi lunghi. Rispetto agli appuntamenti dei gestori, la rinnovata insistenza dei responsabili di alcune realtà, per fissare appuntamenti commerciali che richiedono tempi lunghi, contrasta con la normativa vigente sulla limitazione dei tempi di permanenza dei clienti. La possibilità di fissare appuntamenti al pomeriggio potrebbe essere stata equivocata da qualche responsabile.

Si richiede, infine, maggiore equità nella gestione del personale delle filiali con meno di 12 addetti, che rischiano di dover essere presenti al lavoro in modo costante, mentre nelle filiali maggiori si continua a garantire l’alternanza su due turni. Tutto questo si evidenzia al fine di garantire a tutti la limitazione del rischio contagio e favorire la gestione dei figli con le scuole chiuse.

Distinti saluti

Segreteria Nazionale Cub Sallca

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