DA CUB-SALLCA
A ISCRITTI/E E LAVORATRICI/TORI DI INTESA SANPAOLO

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Sono stati resi noti ed erogati nei giorni scorsi i premi 2019 del PVR, del SET e degli NPL. Come spesso accade gli scontenti superano i soddisfatti, perché lo scarto tra aspettative ingenerate e risultato finale è indifendibile, perché è tutto il sistema ad essere sbagliato.

Politiche commerciali aggressive (con relative pressioni), inquadramenti precari e da consolidare (al posto di gradi e regole certe: la nuova “trattativa” non promette niente di buono), premi legati a indici incomprensibili e sfuggenti (e variati in corso d’opera) costituiscono un unico, dannoso, sistema.

Va ricostruita la base della nostra professione: siamo consulenti e gestori e non piazzisti che devono inseguire un budget. Vanno combattute le forzature, che poi portano a sanzioni poco edificanti, come capitato recentemente. Se l’azienda distribuisce utili il premio deve arrivare per tutti, sostanzioso, contrattato ed esigibile.

Il vecchio premio, il Vap, ancora nel 2008 consentiva di erogare 1.940 euro lordi alla figura media del 3A3L: per gli altri il premio era riparametrato e pagato ogni anno. Poi è stato ridotto ed infine abbandonato e sostituito con il Lecoip: premio quadriennale aleatorio, legato alla quotazione del titolo Intesa Sanpaolo (che vale la metà di quando è partito nel 2018 e quindi, per ora, non si va oltre l’importo base garantito) e che si perde con un solo giorno di sospensione per provvedimento disciplinare nell’arco dei 4 anni; poi c’è il PVR (che ha messo insieme premio aziendale e sistema incentivante) ed infine è venuto il SET (per sfondare nelle polizze di tutela).

Un insieme di meccanismi complicati, opachi ed incontrollabili, che, per la maggior parte dei lavoratori, non compensa neanche il vecchio Vap.

Tutto questo assomiglia un po’ all’acchiappa-grulli del casinò: qualche giocatore ogni tanto vince (altrimenti non ci andrebbe nessuno), ma l’unico vincitore sicuro e costante è il banco.

Nel nostro caso tutti corrono, l’azienda macina ricavi e realizza i suoi utili, a fronte di un esborso predeterminato e selettivo, a beneficio di pochi. Un elemento divisivo potente, ma utile complemento alle pressioni commerciali: una carota incerta ed un bastone garantito!

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