INTESA SANPAOLO: UN PREDATORE PIGLIA-TUTTO
Il 2020 ha visto crescere ancora le dimensioni della prima banca del Paese, con l’incorporazione della terza (UBI Banca).
L’operazione ha messo in moto un processo di concentrazione tra gli altri Gruppi, che devono ora rincorrere per recuperare il ritardo.
Il bilancio per il management è certamente positivo, mentre gli azionisti potranno ottenere maggiori soddisfazioni più avanti.
Ben diversa è la situazione dei lavoratori, che hanno vissuto un anno molto pesante, reggendo in prima persona tutto l’impatto della pandemia.
Relegati agli “arresti domiciliari” con lo smart working, oppure esposti direttamente a rischi e tensioni con la clientela nelle filiali, i colleghi hanno garantito servizio costante e risultati eccellenti.
La situazione che si viene a creare, però, con il mastodontico piano di esodi e quello centellinato delle nuove assunzioni, non può che peggiorare la situazione della rete, già ridotta allo stremo.
Chiediamo subito nuove assunzioni con contratti standard a tempo indeterminato ed un rafforzamento delle filiali “fisiche”, a presidio di un territorio già fin troppo desertificato di servizi adeguati.
Nell’allegato la nostra analisi e le esigenze che indichiamo come prioritarie.
CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo
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