Si è svolta questa mattina, 8 luglio, davanti alla sede torinese di Piazza San Carlo la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperativa Idealservice, cui Intesa Sanpaolo ha affidato l’appalto delle pulizie con decorrenza 1^ luglio.

E’ subito emerso che il nuovo appalto consiste in un drastico taglio delle ore per le addette al servizio, che in alcuni casi arriva fino all’80%.

Può accadere così che salari già molto bassi scendano sotto il livello di sussistenza, che il turno giornaliero si riduca da 3 ore a 45 minuti, che il reddito diventi insufficiente per tirare avanti.

Se questo accade nel nord-ovest del Paese, già punta avanzata dello sviluppo industriale ormai trascorso, notizie ancora più allarmanti arrivano da altre zone d’Italia, dove si parla anche di riduzione della paga oraria, oltre che di taglio delle ore.

E Intesa Sanpaolo non è l’unica a trattare così i fornitori e i loro dipendenti: anche Cariparma (ora Credit Agricole) applica a Torino le stesse strategie di risparmio.

E’ doveroso esprimere solidarietà a queste lavoratrici, ribadendo il loro diritto ad un reddito decente e il nostro diritto ad un ambiente sano, pulito, igienizzato.

La risalita dei casi COVID richiede un’attenzione particolare e lo stesso governo raccomanda sanificazioni periodiche a scopo preventivo: qui non si garantisce neanche la pulizia ordinaria!

Scriveremo al codice etico di Intesa Sanpaolo per chiedere di intervenire su una scelta che non è compatibile con l’immagine equa e sostenibile che la banca si vuol dare pubblicamente.

Vi faremo conoscere la risposta: in allegato il volantino che abbiamo distribuito stamattina al presidio delle lavoratrici in sciopero.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

 

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