Tra le varie novità che le banche hanno introdotto negli ultimi anni per scaricare sui lavoratori il rischio d’impresa brilla il contratto misto di Intesa Sanpaolo.

Anche se non mancano tentativi simili in altre aziende, l’introduzione di questa figura ibrida (metà dipendente, metà autonomo) a partire dal 2017 resta un caso unico nel panorama del settore.

La revoca del mandato a trattare all’ABI da parte di Intesa Sanpaolo, la tendenza a stabilire regole su temi centrali (come orario, salario, lavoro agile) senza passare prima dall’accordo con i sindacati, la disdetta dell’accordo stesso sui contratti misti, rappresentano fatti gravi.

L’ultima versione del piano incentivante 2023 per i consulenti a contratto misto rappresenta una ulteriore provocazione, non solo per chi deve ancora entrare in azienda, ma anche per coloro che il contratto misto ce l’hanno da tempo.

Anche per loro diventa più difficile difendere un reddito adeguato a compensare la maggior incertezza dei ritorni economici: occorre intervenire subito per sanare questa situazione intollerabile.

In allegato il nostro volantino.

 

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

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