La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale sembra avviata a concludersi entro la fine del mese.

 

Preme l’urgenza di fare partire gli aumenti già dal 2023 e la fretta delle banche nello scaricarsi un po’ di costi fiscali.

La fretta è sempre cattiva consigliera, anche se in questi 10 mesi dopo la scadenza, il tempo per fare le cose per bene ci sarebbe stato.

Il rischio è che le parti migliori della piattaforma non vengano neanche discusse e che ci siano contropartite negative sottaciute.

Mai come ora bisogna tenere gli occhi aperti!

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni

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